De Lua. "Giù le mani dal termovalorizzatore"

Il Sindaco: no a ruberie e clientele sul progetto. E Sica si candida ad ospitare l'impianto
29 settembre 2010 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino Salerno

«Riapriamo le discariche che hanno ancora disponibilità di spazio e ampliamo del 15% quelle sature. Demenziale aprire quella di Terzigno».
Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca sintetizza la strategia anticrisi in Campania e aggiunge che è indispensabile arrivare rapidamente a bandi di gara per gli altri due termovalorizzatori della Campania (Napoli Est e Salerno). Poi aggiunge: «Intanto mi chiedo come mai il presidente della Regione tolleri l’incompatibilità tra i ruoli di sindaco di Mercato San Severino e di assessore regionale all’ambiente di Giovanni Romano. L’assessore scelga».
Il sindaco di Salerno per quanto riguarda l’impianto della sua città, tuttavia, aggiunge che «la competenza piena dovrà essere del Comune, altrimenti l'amministrazione si opporrà alla sua costruzione». «A Salerno - ha detto De Luca ad un incontro del Pd campano sull’emergenza e poi alla trasmissione Tv «Vita in diretta»- sono stati persi due anni per colpa del Governo e della Regione, ora vogliamo la piena investitura a costruire il termovalorizzatore, altrimenti facciamo una variante al piano urbanistico e la zona la dedichiamo ad altri progetti».
Ma anche il sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica, si candida a ospitare il termovalorizzatore. Ieri sera in consiglio comunale ha spiegato che «Ristoro e opere viarie saranno consentiranno alla mia comunità di trarre vantaggi dall’opera. Che altrimenti sorgerà in altri comuni e a pochi chilometri dal centro di Pontecagnano». Sica farà richiesta ufficiale in una prossima riunione del pdl allo stesso Cirielli. «I cittadini capiranno dopo le esperienze del cementificio e di Ostaglio».
Si vedrà. Intanto le puntualizzazioni di De Luca arrivano dopo che l’amministrazione provinciale di Salerno e lo stesso governatore avevano spiegato che la legge che introduce il ciclo integrato dei rifiuti affida alle province la gestione della realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione. De Luca non si dà per vinto, tuttavia: «Non permetterò a nessuno di «mettere le mani sulle gare del termovalorizzatore cittadino per rubare o per creare clientela politica». Alla sua amministrazione rivendica il lavoro svolto fino ad oggi per realizzare l’impianto: «nella mia città sono stati fatti i progetti, i piani di fattibilità, gli scavi, gli espropri per la viabilità, è stata fatta perfino la prima gara che è andata però deserta. E non per nostra colpa ma perchè senza la certezza della quantità di rifiuti che andrà nell'impianto nessun privato ci mette i soldi». De Luca esclude dunque che altri possano intervenire anche perchè «il progetto è completamente di finanza privata». «Romano - incalza il sindaco di Salerno - ha accumulato tanti di quei debiti nella gestione dei rifiuti nel piccolo Comune di Mercato San Severino, di cui è ancora sindaco, che a confronto, Napoli o Salerno avrebbero dovuto indebitarsi per un importo pari a una legge finanziaria nazionale. E, non pago, sta cercando di esportare a livello regionale quel disastro amministrativo».
L'accusa, per Palazzo Santa Lucia, è di totale inezia. «In sei mesi - continua - questa amministrazione non ha mosso un dito. Siamo l'unica regione d'Italia che ha frantumato il ciclo dei rifiuti con risultati di inefficienza e con costi spaventosi. Si stanno scaricando sui Comuni costi impropri e non certificati, mettendo in moto un meccanismo di vera delinquenza politica. Ogni Comune ha il dovere di saldare i propri debiti, ma non certo di pagare le assunzioni clientelari nei consorzi». E da Napoli il segretario regionale del Pd Amendola ha sottolineato «non è vero che fare una seconda discarica sul Vesuvio risolverebbe tutto», e ha chiesto una chiara «operazione verità da parte del ministro dell'ambiente Prestigiacomo in Parlamento e dell'assessore Romano in Campania. «Ci dicano la verità sui guasti del termovalorizzatore di Acerra» dice Amendola che ha invitato il ministro Prestigiacomo ad andare a Terzigno, «magari - ha aggiunto - insieme alla Carfagna, che ha preso tanti voti lì ma poi è sparita».

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