"Portiamo l'immondizia negli scavi di Pompei"
Una provocazione che nasce da un ragionamento semplice: se i rifiuti possono essere riversati nel Parco nazionale del Vesuvio, a Terzigno, dove è stata aperta già una discarica ed una seconda, ora particolarmente avversata dai cittadini, viene annunciata a breve, allora perché non buttare la spazzatura negli Scavi di Pompei, in quelli di Ercolano, o in altri siti come Villa Oplonti o le Terme di Castellammare di Stabia? Questo il contenuto provocatorio della lettera aperta «ai nostri governanti» inviata da un gruppo di cittadini dei comuni vesuviani. Invece di realizzare la raccolta differenziata «si ritiene più comodo devastare interi territori con mega discariche destinate a ricevere veleni e rifiuti che sfuggono a qualsiasi controllo». Quindi, «alla luce del singolare criterio ch guida gli uomini delle istituzioni nella scelta dei siti da destinare all'apertura delle discariche in Campania e che già li ha indotti a individuare nel Parco nazionale del Vesuvio un ambiente evidentemente ”ospitale”, i cittadini dei comuni vesuviani propongono provocatoriamente «una rosa di località che ben si presterebbero a convogliare rifiuti», come gli Scavi di Pompei. Qualora tali siti «non sollecitassero l'interesse dei nostri governanti, sarà pur sempre possibile consultare la lista del patrimonio dell'umanità».