Un gassificatore e 3 siti anaerobici la Provincia vara il piano-impianti
Entro il 2013 anche un'area per il percolato ed il compostaggio
La bozza è stata approvata dalla giunta provinciale e inviata alla Regione e alla struttura tecnica di governo che ha sostituito il commissariato per l’emergenza rifiuti. Anche la Provincia di Caserta vara il piano globale dell’impiantistica per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Un passaggio essenziale - è specificato nella delibera - in vista del varo del piano industriale che la Gisec dovrà approvare entro ottobre calcolando anche le reali necessità di personale e intervenendo nella questione relativa all’assorbimento delle unità lavorative attualmente in carico al Consorzio unico. Il piano provinciale si basa su alcuni principi guida: riduzione al minimo dell’impatto ambientale, conservazione di risorse materiali ed energetiche, gestione dei rifiuti «after-care-free», cioè tale che né la messa a discarica né la termovalorizzazione, il riciclo o qualsiasi altro trattamento comportino problemi da risolvere per le future generazioni, raggiungimento dell’autosufficienza provinciale, trattamento in sicurezza e in tempi ragionevoli dei rifiuti stoccati da anni sul territorio, raggiungimento della sostenibilità economica. Fra gli altri obiettivi il raggiungimento di almeno il 50 per cento di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2011 mentre il fabbisogno dei volumi di discarica per le esigenze del territorio provinciale è stimato in 800.000 metri cubi l’anno. Gli impianti. Per effetto di queste premesse ecco il cronoprogramma previsto da corso Trieste: entro la prossima estate, utilizzando risorse europee girate alla Regione, sarà avviato un impianto di compostaggio da 30 mila tonnellate a San Tammaro. Saranno invece tre gli impianti di digestione anaerobica - per 100 mila tonnellate - uno dei quali da realizzare proprio a San Tammaro (40 mila tonnellate l’anno) nell’area adiacente a quella individuata per il sito di compostaggio. «La realizzazione di questo impianto in un’area già strutturata, come quella di S. Tammaro, - è precisato nello schema tecnico - consentirà di affiancare ai tradizionali vantaggi della digestione anaerobica, anche quello notevolissimo, di utilizzare i capannoni di biostabilizzazione». Gli altri due impianti di digestione anaerobica - che saranno allestiti in altrettante aree industriali - avranno una capacità di 30 mila tonnellate ciascuno. Per le strutture di «trattamento termico» (frazione secca non riciclabile per un volume complessivo di 250 mila tonnellate l’anno), 150 mila adranno al termovalorizzatore di Acerra (o Napoli Est), 90 mila saranno invece trattate in un impianto di gassificazione da realizzare in un’area industriale non dell’alto casertano. Tempi di realizzazione: fine 2012. Le discariche. «L’esigenza di volumi per un arco temporale di 5 anni dipende dalla rapidità con la quale dalla situazione attuale ci si evolverà verso quella dello scenario di Piano», precisa la relazione tecnica della Provincia. Il volume complessivo stimato è di 800 mila metri cubi. A tal fine si prevede di completare la costruzione dei settori 6, 7 e 8 del lotto 3 attualmente previsti per la discarica di «Maruzzella 3» entro marzo 2011; l’impianto di captazione e valorizzazione energetica del biogas captato dalla discarica di "Maruzzella 3" nonché quello di trattamento del percolato a servizio della stessa discarica, per una potenzialità di 300 metri cubi al giorno. «Con l’approvazione delle linee guida di questo piano - ha detto il presidente della Provincia, Domenico Zinzi - dotiamo il territorio e la Gisec di uno strumento imprescindibile per operare nella direzione dell’autonomia provinciale del ciclo dei rifiuti. Un’azione portata avanti già da tempo e più volte apprezzata dallo stesso assessore regionale Romano. Ma, soprattutto - evidenzia ancora Zinzi - la necessità di avere un nostro piano industriale e un programma di attivazione degli impianti è un passaggio fondamentale per ridurre i costi della Tarsu. Noi dobbiamo puntare su scelte rapide e compatibili con l’ambiente; ma dobbiamo anche provvedere a non gravare molto, sotto i profilo economico, sui contribuenti. L’ultimo tassello cui stiamo lavorando è rappresentato dalla soluzione della vertenza Consorzio unico: siamo favorevoli alla separazione delle liste degli esuberi perché la situazione del ramo Caserta non è drammatica come nel caso di Napoli».