Sit-in allo Stir i camion non sversano

La protesta dei dipendenti del Consorzio unico frena l'impianto
29 settembre 2010 - Ornella Mincione
Fonte: Il Mattino Caserta

I rifiuti di molti comuni del casertano ieri non sono stati ritirati e gli automezzi che avrebbero dovuto sversare la «frazione» ritirata nell'impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere, non hanno potuto svolgere il proprio lavoro. Tutto questo è stato provocato dalla protesta dei dipendenti del Consorzio Unico di Bacino - articolazione Caserta - che, dalle prime ore della mattinata, hanno occupato lo spazio antistante lo stabilimento, determinando la chiusura dei cancelli dell'impianto. «Siamo circa un centinaio di persone che si sono fermate davanti allo Stir e stanno facendo un sit-in di protesta nonché l'assemblea permanente come promesso nei giorni scorsi», spiega il segretario regionale della Filas Domenico Merolla, che precisa: «In mattinata siamo stati molti di più». I motivi sono da ricercare nella salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori dipendenti del Consorzio, dopo il 30 settembre, quando il tutto, o meglio, tutto il versante operativo della gestione dei rifiuti, passerà nelle mani della ditta provinciale Gisec spa. In tarda mattinata è arrivato davanti allo Stir anche il direttore tecnico della Gisec Giovanni Perillo. «Abbiamo aspettato l'amministratore Di Persia - dice Merolla - È con lui che vogliamo parlare della nostra assunzione in ditta dal 1 gennaio 2011, secondo quanto dice la legge 26/2010». Con i cancelli chiusi dello Stir, gli automezzi non hanno potuto sversare i rifiuti nello stabilimento. Due sono le possibili conseguenze. La prima è che i camion con autorizzazione sono stati dirottati nel sito di Maruzzella. «Ma Maruzzella, che accoglie al giorno 800/900 tonnellate di rifiuti, potrebbe avere una capacità di smaltimento, per un tempo di tre o quattro giorni, per un quantitativo superiore di rifiuti», spiega Merolla. Quindi, ci potrebbe essere una situazione emergenziale nel casertano nel giro di pochi giorni. La seconda conseguenza della chiusura dell'impianto che si trova a Spartimento è che gli automezzi che tornano dalla raccolta dei rifiuti, restino con il carico pieno, creandosi problemi al ritiro del giorno dopo, perché già pieni. D'altro canto, la ripresa dei lavori nello Stir dallo «stop» forzato della protesta, non risulta semplice. «La lavorazione nell'impianto sammaritano è già compromessa - continua il segretario regionale della Filas - La “frazione secca” (cioè quello che resta dalla fase d'imballaggio) di solito viene rimossa dopo l'operazione. Ora, con lo Stir chiuso, questa pulizia non è stata fatta quindi i macchinari potrebbero essere ingolfati». Anche sulla «frazione secca» i dipendenti del Cub Caserta hanno da contestare alcune scelte amministrative. Il trasporto di questo materiale, infatti, «è affidato a ditte esterne. Il Consorzio, però, possiede cinque bilici (autocarri con rimorchio) adatti a trasportare i carichi di frazione secca nelle discariche convenzionate. Perché non affidano a noi questo lavoro? Sarebbe anche più conveniente», aggiunge il sindacalista. Intanto la protesta dei lavoratori del Consorzio Unico di Bacino, articolazione Caserta, è andata avanti. «Si sono fermate alcune auto delle forze dell'ordine - racconta Merolla - e ci hanno anche intimato di andare via. In caso non l'avessimo fatto, hanno minacciato di mandare degli agenti che ci avrebbero portato via con la forza». In realtà, i dipendenti del Cub non hanno dato ragione di pensare ad azioni violente. «Non vogliamo usare la violenza - tiene a precisare il sindacalista - Vogliamo solo che si rispetti la legge e che il nostro lavoro sia salvaguardato». Intanto, domani alle 11.30, negli uffici dello Stir di Santa Maria Capua Vetere, i lavoratori del Consorzio con le loro sigle sindacali hanno indetto una conferenza stampa per spiegare le motivazioni della loro azione di protesta.

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