Volino difende l'Asa: grave parlare di fallimento
Allarme dei sindacati
«Nego nella maniera più assoluta che l’Asa sia sull’orlo del fallimento». Il giorno dopo le dure dichiarazioni in consiglio comunale del sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, sulla situazione finanziaria della società di viale Italia, il presidente Edoardo Volino replica con fermezza. Ma un nuovo allarme viene lanciato dal sindacato. Le parole di Galasso riaccendono i riflettori sull’Asa, la cui condizione economica torna prepotentemente alla ribalta con l’approssimarsi di scadenze importanti come il pagamento degli stipendi dei 270 addetti. Nonostante una più volte invocata regolarità del flusso economico, infatti, molti enti continuano a non assicurare il pagamento delle somme dovute per i servizi ricevuti. Viale Italia è, dunque, continuamente costretta a sollecitare i propri creditori per evitare che la costante situazione di affanno arrivi ad un punto di non ritorno. Volino, però, non ci sta ad accettare passivamente le accuse di Galasso e passa al contrattacco. «Le parole - spiega - sono come pietre: è necessario avere la conoscenza esatta della loro accezione tecnico giuridica. È innegabile che la società Asa sia in un costante stato di tensione finanziaria, ma di qui a parlare di fallimento ce ne passa. Il sindaco ha usato un’espressione molto grave che, certamente, andava ponderata meglio». Il presidente entra nello specifico. «L’ipotesi del fallimento - ribadisce - è destituita di fondamento, tanto che abbiamo recentemente attivato un nuovo rapporto bancario con un ulteriore istituto di credito. Fossimo stati malmessi come dice Galasso, non credo avremmo trovato porte aperte. Certo, la situazione resta grave, anche perché alcuni enti continuano a muovere nei nostri confronti accuse pretestuose pur di ritardare e rallentare i pagamenti». Volino poi va all’attacco: «La situazione dell’Asa non deriva certo dall’amministrazione degli ultimi mesi. Affonda, piuttosto, le proprie radici negli anni passati, durante i quali il Comune di Avellino non è certo stato estraneo, seppur in maniera indiretta attraverso il consorzio di bacino, alla gestione della società di viale Italia». Sulla questione interviene anche il componente del soggetto liquidatore del Cosmari Av1, Antonio Caputo. «L’Asa - dice - ha sempre svolto un’azione efficiente ed efficace pur registrando difficoltà per debiti generati dal Cosmari Av1, in rappresentanza di Comuni inadempienti, Avellino esclusa, per milioni di euro. Una situazione che non compromette il futuro: non vi è alcun rischio di fallimento all’orizzonte. Tra qualche mese, l’Asa confluirà in ”IrpiniAmbiente”». Caputo, inoltre, si dice disponibile a convocare un tavolo per «affrontare l’argomento in relazione a contesti specifici e concreti tesi alla risoluzione di eventuali disservizi relativi al contratto di servizio». Ma è l segretario della Uil trasporti, Luigi Casanova, a lanciare un nuovo allarme sulle condizioni di lavoro: «La situazione igienico sanitaria è nuovamente drammatica: il lavaggio e la manutenzione ordinaria dei mezzi sono ancora una volta bloccati, mentre la pulizia dei cassonetti non viene effettuata da mesi. Tra l’altro, la grave condizione finanziaria provoca serie ripercussioni: mancano i contenitori per le pile ed i farmaci, ma anche i guanti per gli operai e la carta igienica. Siamo nuovamente al collasso ed anche i nostri stipendi sono a rischio». Il grido di dolore di Casanova si trasforma anche in un appello, ai vertici aziendali e di «IrpiniAmbiente», che ha il sapore dell’ultimatum. «La situazione - commenta - è diventata insostenibile. È inammissibile pensare di andare avanti con l’ennesimo tampone: bisogna accelerare il percorso di assorbimento di servizi, competenze e personale da parte della società provinciale e, nel contempo, trasferire all’Asa le somme necessarie a sanare tutte le varie problematiche. Diversamente, ci vedremmo costretti a proclamare lo stato di agitazione del comparto e, senza attendere oltre, anche una serie di scioperi».