Rifiuti, molotov lungo la strada per Terzigno Le mamme alla Madonna: "No discarica"

Le due facce della protesta: i 12 ordini piazziati lungo il percorso degli autocompattatori e scoperti dalla Digos; la processione delle donne vestite a lutto che pregano a Pompei per scongiurare l'apertura di un secondo sversatoio nel parco Nazionale del Vesuvio
3 ottobre 2010 - Vittorio Moccia
Fonte: Repubblica Napoli

La protesta violenta, incendiaria, e quella pacifica, delle "mamme vulcaniche", che a piedi, in silenzio, raggiungono in pellegrinaggio il santuario di Pompei per pregare contro l'apertura di una seconda discarica a Terzigno e denunciare la grave situazione ambientale provocata da quella già in funzione. Sono le due facce della lotta delle popolazioni alle prese con la nuova emergenza rifiuti nel Napoletano.
La Digos della questura di Napoli ha trovato e sequestrato 12 bottiglie molotov lungo la strada che porta alla discarica nella cava Sari di Terzigno. Erano in un vigneto, in un tratto buio che disegna una grande curva, dove i camion scortati dalla polizia sono costretti a rallentare. Per il capo della Digos partenopea, Filippo Bonfiglio, la loro posizione era stata studiata strategicamente. "C'è una strategia criminale dietro le proteste di Terzigno - ha detto chiaramente Bonfiglio - stiamo parlando di armi da guerra, chi le utilizza può rispondere di delitti gravissimi. Non siamo ancora in grado di definire il profilo di chi conduce la protesta in questo modo, ma sappiamo che queste persone non hanno niente a che vedere con la cittadinanza, che porta avanti il presidio pacificamente. Si tratta in ogni caso di criminali, ci vuole anche fegato a lanciare un ordigno del genere".
Da giorni comitati civici si oppongono all'apertura di un secondo sversatorio nella zona con manifestazioni di massa, ma anche con scontri con le forze dell'ordine, episodi di danneggiamento dei mezzi e lancio di pietre e bottiglie incendiarie. La procura aveva aperto un fascicolo sugli atti di intimidazione e vandalismo e il ritrovamento degli ordigni è legato a questa attività investigativa. Le molotov, confezionate con delle bottiglie di birra, sono state rinvenute lungo il percorso degli autocompattatori diretti a Terzigno, in via Zabatta. Disseminate sul terreno, sono state trovate durante una manifestazione nella tarda serata di venerdì scorso: la loro posizione fa ritenere agli investigatori che fosse stato programmato un attacco massiccio. Rispetto alle prosteste già registrare a Terzigno un anno fa per l'allestimento della prima vasca di discarica, "c'è un innalzamento della tensione", e forse, in questi ultimi tempi anche una saldature con l'antagonismo sociale già protagonista degli scontri contro la discarica di Napoli nel quartiere di Chiaiano. "Qualcuno potrebbe avere intenzione di mantenere accesa la protesta - ha sottolineato Bonfiglio - vedremo se in questo substrato criminale vi è una connotazione camorristica o una più forte connotazione di ideologismo, quello che stiamo accertando è se si  sta cercando di tutelare gli interessi economici di qualcuno".
Nello stesso tempo, partite in silenzio, a piedi, alle sei del mattino, diverse centinaia di donne stamattina da Boscoreale (Napoli) hanno raggiunto in pellegrinaggio il santuario di Pompei, dove si è svolta la celebrazione della Supplica alla Madonna del Rosario. In corteo con loro anche il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella. Le mamme, contrarie all'apertura di una seconda discarica nel parco Nazionale del Vesuvio, denunciano anche la grave situazione ambientale provocata dalla prima discarica già in funzione e dalla quale emanano miasmi nauseabondi. Hanno indosso magliette nere con scritte contro le discariche.
Il rito delle "mamme vulcaniche" è stato presieduto dal cardinale Giovan Battista Re, prefetto emerito della congregazione dei vescovi, e da monsignor Carlo Liberati, arcivescovo prelato di Pompei. Un modo, hanno sottolineato le organizzatrici, per chiedere l'intercessione celeste e pregare affinché chi deve prendere decisioni si ravveda e non apra la seconda discarica.
Durante la Messa per la celebrazione della Supplica alla Madonna del Rosario presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re è arrivato il no anche del vescovo di Pompei. "La seconda discarica di Terzigno non deve essere aperta". "Sono venuti a pregare da questa mattina. Sono soprattutto mamme - ha ricordato monsignor Carlo Liberati - che non vogliono vedere avvelenare i loro figli, l'ambiente, l'acqua, l'intero territorio". Il vescovo ha invocato "una maggiore sensibilità" da parte delle istituzioni. "Anche l'aria di Pompei comincia a essere ammorbata dai miasmi della discarica".

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