Raccolta, indagati due manager delle aziende liguri

Ciarlo e Pesce nel mirino dei pm
La Lavajet e la Docks hanno vinto l'appalto da 25 milioni
28 settembre 2010 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Il d-day contro la spazzatura dei liguri è il primo novembre. Le due ditte liguri sono la Lavajet di Savona e la Docks di Genova. Aziende accorsate entrambe con la prima di respiro internazionale. E proprio sulla Lavajet si addensa qualche ombra. Nel senso che su due manager ci sono indagini della Procura di Genova. Una notizia che all’atto della vittoria dell’appalto napoletano fece molto scalpore e o media locali ne parlarono per molto tempo. Chi sono i due manager? Si tratta di Giovanni Ciarlo presidente del collegio sindacale e il socio della Lavajet - il cui titolare è Giancarlo Vedeo - Pietro Pesce. Ciarlo è indagato per truffa in tre inchieste a Vercelli, Savona e Cosenza. Insieme ad altri imprenditori. Una storiaccia di soldi erogati da diverse Asl per assistere gli anziani. Secondo le Procure sarebbero stati pagati fior di quattrini per un’assistenza fantasma. Il secondo nome - quello di Pietro Pesce - scotta un po’ di più. È già stato condannato in primo grado per evasione fiscale ed attualmente indagato per corruzione ed altri reati dalla procura di Genova. Come Pesce è collegato alla Lavajet? La Pietro Pesce srl controlla quote della Ramognina srl, dal nome della discarica di Varazze, che a sua volta le detiene dell’Igea che controlla la Lavajet. Giancarlo Vedeo, 72 anni, è il capo della società. Grande esperienza politica - dirigente della vecchia Dc savonese - è buon amico di Claudio Scajola. La singolarità di tutta questa situazione sta nel fatto che per settimane la gara per la raccolta dei rifiuti di Napoli che vale 25 milioni è andata deserta perché nessuna delle aziende che si presentava era in regola con la certificazione antimafia. Documento necessario e rilasciato dalla Prefettura per chi vuole lavorare con il Comune. La Lavajet è un’azienda molto importante che sta guardando con attenzione la guerra dei rifiuti scoppiata a Napoli negli ultimi giorni. Lo stesso Vedeo a Il Mattino è stato chiaro: «Noi siamo prontissimi a fare il nostro dovere e dare il contributo che serve. Però sia ben chiaro che non assumeremo una persona in più di quelle che servono». Un altolà forte alle cooperative che con Enerambiente - azienda veneta che con Asìa è addetta al prelievo dei rifiuti - hanno instaurato un rapporto difficile da decifrare. Nella sostanza si sarebbe configurato un subappalto proibito dalla legge. Con l’arrivo dei liguri in 400 rischiamo il posto. Sono quelli che hanno fatto scoppiare la guerra dei rifiuti.

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