Raid contro il sindaco antidiscarica E' rivolta, occupata la Provincia
Boscotrecase. Un risveglio con il botto, ieri mattina. Nella cittadina alle falde del Vesuvio, da giorni sotto i riflettori per la protesta contro la seconda megadiscarica nel Parco nazionale, il clima resta pesante. Tutti contro la monnezza, ma sotto la cenere covano risentimenti e tensioni che creano correnti esplosive. Tanto che ieri sera dopo un’infruttuosa riunione con il presidente della Provincia Luigi Cesaro i sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e il vicesindaco di Terzigno hanno occupato una sala dell’amministrazione provinciale dove hanno passato tutta la notte. Una giornata convulsa, quindi. Cominciata all’alba di ieri con una bomba-carta lanciata vicino alla tenda della Protezione civile, dove il sindaco del Pdl, Gennaro Langella, da sabato scorso ha cominciato lo sciopero della fame. Erano circa le cinque e un quarto. Il primo cittadino riposava sulla brandina da campo, quando a piazza Pace, dove c’è il municipio, s’è sentito un forte botto. Era una bomba-carta, lanciata da due ragazzi su un motorino. Fuori della tenda c’era del personale della Protezione civile che ha assistito a tutta la scena e ha fornito ai carabinieri dettagli che stanno portando all’identificazione dei giovani. Che cosa e chi ci sia dietro al lancio che non ha causato nessun danno è la domanda che tutti si pongono, anche se in molti minimizzano sia la natura dell’esplosivo (solo un petardo) che il fine intimidatorio del gesto (solo una bravata). Gruppi antagonisti, insiste invece il sindaco. La risposta la daranno gli investigatori. Sul fronte più strettamente politico questa mattina a Napoli doveva svolgersi una riunione tecnica che invece Cesaro ha fatto saltare, ritenendo l’atteggiamento dei sindaci poco rispettoso del loro ruolo istituzionale. Ormai s’è mobilitato tutto il paese. È nato il comitato delle «Mamme vulcaniche per la salute» che s’è dato appuntamento per giovedì con una manifestazione di tutte le scuole. Intanto, per due giorni, sono stati occupati il I circolo didattico di via Cangemi e la scuola media Dati mentre c’è stata mobilitazione anche all'Itc Vesevus. Ieri sera in un'affollata conferenza il sindaco, Domenico Auricchio, del Pdl, ha annunciato che domani chiederà un incontro con il premier Silvio Berlusconi. L'obiettivo è la modifica della legge che impone l’apertura di Cava Vitiello. Una missione impossibile. Ma ci prova. Nelle piazze e nei bar, comunque, non si parla d’altro. Si sentono tutti esperti di nubi chimiche e smaltimento, tutti sottolineano il proprio comportamento virtuoso punito per colpa di chi (leggi Napoli) la differenziata non la fa. Una parte dei cittadini sta raccogliendo firme per una denuncia da presentare alla Procura di Torre Annunziata contro chi, secondo i firmatari, sversa nella cava Sari, e quindi nell’aria, sostanze inquinanti. Domani saranno anche decise le modalità del blackout che coinvolgerà i comuni dell’area della discarica (Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase, Trecase e altri ancora) e coordinare le altre iniziative della settimana che, nelle intenzioni degli amministratori, dovrebbero essere pacificamente incandescenti. Ma la cosiddetta area antagonista continua a percorrere la strada della sfida. Ieri sera, prima dell’arrivo dei camion c’è stata ancora tensione tra i cittadini e le forze dell’ordine. Un faccia a faccia che è proseguito fino a notte inoltrata con l’accenno di qualche carica e grida. Uno scenario che prefigurava quello che è accaduto l’altra notte quando è stato versato dell’olio sull’asfalto e sono stati portati dei massi per ostruire il passaggio. Sempre l’altra notte è stata incendiata un’auto.