Allarme discariche, torna l'incubo Chiaiano
Come il gioco delle tre carte: quando si pensa di avere in mano quella vincente si scopre che è un bluff. La caccia all’alternativa alla discarica di Terzigno ha fatto il giro della regione per tornare al punto di partenza. Invece che un nuovo invaso da 3,5 milioni di tonnellate l’ultima tentazione offerta al «tavolo» permanente in Provincia ai sindaci del vesuviano è una discarica più piccola, da un milione di tonnellate e ristorare le popolazioni con soldi e la promessa di opere pubbliche. Sullo sfondo restano naturalmente tutte le ipotesi in campo. E ieri è stata una giornata campale da questo punto di vista. È venuto fuori, per esempio, che Chiaiano non può essere allargata è tecnicamente impossibile mettere in una cava che ha una capienza determinata quello che supera la stessa. L’allarme da quelle parti è comunque già scattato per due motivi. Il primo è che si starebbero valutando cave attigue a quella della discarica. Sarebbero state già «osservate» tuttavia i problemi che presentano sono notevolissimi. Si tratta di cave da bonificare e consolidare. La bonifica sarebbe costosissima. I numeri per capire come stanno le cose. La discarica della cava del pentagono che andrà a esaurirsi in primavera è costata 14 milioni di euro. Più o meno 40 euro a tonnellata. La sua tombatura costerà altri 5 milioni. Non si arriva a 20. Le altre cave esaminate avrebbero dei costi di bonifica - nessuno sa cosa si nasconde dentro le striature nere che caratterizzano quelle osservate - che converrebbe spedirle all’estero. nella sostanza si arriverebbe a 150 euro a tonnellata nella migliore delle ipotesi. In secondo luogo se la legge prevede che la seconda discarica debba essere fatta a Terzigno non si capisce perché si dovrebbe puntare su Napoli che nella legge non è prevista. Quanto all’Irpinia ci sono le legittime resistenze di Cosimo Sibilia, il presidente della Provincia, che unico a essere pronto per la gestione autonoma del ciclo dei rifiuti mai e poi mai accetterà rifiuti di altre province. Ecco allora che si ritorna a Terzigno con l’ultima - per ora - idea di costruire una discarica più piccola, rispetto a quella prevista. Un milione di tonnellate a fronte delle 3,5 previste. Il punto è come convincere i sindaci e soprattutto le popolazioni a non fare le barricate. Si lavora su istanze finanziarie ed economiche sul ristoro in termini di tasse e opere pubbliche. Basterà? «Ci riserviamo altre verifiche - ha dichiarato il ministro Stefania Prestigiacomo - ma la legge va rispettata». Ai tempi dei moti di Chiaiano che durarono mesi si tentò con le buone una mediazione. In nome della legge, tuttavia, poi arrivarono i blindati dell’esercito e dei carabinieri che indussero i manifestanti a recedere.