Parco del Vesuvio, ancora cortei aspettando Berlusconi

Il Sindaco Auricchio: il premier manterrà la promessa e verrà
Ma resta alta la tensione
2 ottobre 2010 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

Modificare la legge che ha istituito la seconda discarica nel Parco Vesuvio (la 123 del 2008) e superare la provincializzazione della gestione degli impianti, per fare in modo che Napoli e gli altri Comuni della provincia possano sversare anche nel resto della Campania. Si è ragionato intorno a queste due ipotesi l’altro ieri sera, al tavolo tecnico istituito dal presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro per discutere dei due impianti nell'area protetta. C'erano i sindaci dei Comuni vesuviani, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase ma non c’era l'assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano. «Tuttavia abbiamo cominciato a mettere sul tavolo proposte alternative a cava Vitiello. Siamo solo ai primi passi, ma adesso c'è una base di discussione», spiega il sindaco di Boscoreale Gennaro Langella. I primi cittadini hanno chiesto innanzitutto la modifica della legge 123 del 2008, che all'articolo 9 nomina, tra le discariche della Campania, quella di cava Vitiello, accanto a quella di località Pozzelle, già funzionante da tempo. Per riuscirci, chiederanno a tutti i parlamentari della Campania di incontrarsi e definire tempi e modi di intervento. È stato il presidente della Provincia Cesaro a farsi carico del compito di convocare gli eletti campani a Montecitorio e al Senato. «Dai parlamentari ci aspettiamo un segnale chiaro, un impegno concreto», spiega ancora Langella, che sulla possibile visita del premier Berlusconi nel Parco Vesuvio, promessa dallo stesso presidente al sindaco di Terzigno Domenico Auricchio commenta: «Non ho ragione di credere che non mantenga l'impegno preso con Auricchio». E mentre il primo cittadino di Terzigno conferma: «Berlusconi verrà sulla discarica, non ci sono dubbi», il fronte della protesta non si ferma. Ieri sera nuovo corteo, partito proprio da Terzigno, dal presidio di via Zabatta presso il bar «il Rifugio».
Voluto dal movimento «Rifiuti zero», ha visto la partecipazione di molte persone provenienti anche dal resto della Campania: «Se la resistenza di Terzigno sarà annientata tra qualche giorno i rifiuti in strada a Napoli saranno rimossi e tutto sembrerà ritornare alla normalità mentre invece l'emergenza continuerà in tutti quei territori dove con l'uso dell'esercito e di leggi speciali sono stati imposti inceneritori e discariche. Nessuno può sentirsi al sicuro perché i veleni sversati a Terzigno, dove per decreto finiscono anche le ceneri altamente tossiche dell'inceneritore di Acerra, o nelle buche del casertano e del beneventano ritornano sulle nostre tavole», spiegano i manifestanti.
Intanto, la prevista assemblea intercomunale dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, Trecase, Torre Annunziata e Pompei è stata rinviata a data da destinarsi. Il motivo: improrogabili impegni istituzionali di alcuni sindaci. L'assemblea avrebbe visto tra l'incontro di sindaci, consiglieri e assessori dei sei comuni vesuviani per discutere proprio delle discariche. Un rinvio che non è piaciuto ai cittadini ed ai rappresentanti della rete dei comitati: circa mille persone hanno raggiunto lo stesso il palazzetto dello sport di Boscoreale, il luogo dove avrebbe dovuto tenersi l'assemblea. Presenti anche consiglieri comunali dei quattro Comuni. «Se si è trattato di un rinvio strategico, è stato un grave errore, la battaglia deve proseguire, seppure in modo civile», spiegano quelli dei comitati, che nel pomeriggio a Boscotrecase hanno anche incontrato Massimo D'Alema. L'esponente del Pd ha promesso il suo impegno in Parlamento contro la discarica.

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