Acerra, porte aperte al termovalorizzatore per il sopralluogo-verità
Alla fine non ci sarà Guido Bertolaso stamani ad Acerra. Ma le porte dell’area (blindata) del termovalorizzatore saranno aperte ai giornalisti come ha deciso sabato pomeriggio il capo della Protezione civile. «Le attività - dicono dagli uffici di Bertolaso - sono perfettamente in linea con quelle di qualsiasi analoga struttura in Italia e in Europa». Mentre Bertolaso da giorni non si stanca di ripetere come la crisi delle ultime ore è dovuta molto più banalmente a problemi di raccolta a Napoli e dalle tensioni a Terzigno ma non c’è nulla di strutturale. A cominciare dall’inceneritore di Acerra che, manutenzione a parte, ha già bruciato oltre 400mila sulle 600mila tonnellate annue. Da qui la visita all’impianto per far verificare di persona «il funzionamento e prendere visione, incontrando i tecnici della struttura, dei dati relativi all’attività del termovalorizzatore». E se non ci sarà il capo in persona è per una strategia di comunicazione precisa: per evitare che con il suo arrivo, è il ragionamento fatto da Bertolaso con i suoi, continui a salire l’allarmismo. «Infondato», secondo il sottosegretario. Al suo posto il generale Mario Morelli della struttura stralcio dell’ex commissariato per i rifiuti, l’avvocato dello Stato Ettore Figliolia e i tecnici della A2A, la società che gestisce l’impianto. A quest’ultimi il compito di spiegare i dettagli tecnici mentre i primi forniranno alcuni dati per dimostrare che Acerra brucia più rifiuti rispetto a impianti analoghi del Nord Italia e dell’Europa. E, comunque, ragionano i vertici della Protezione civile, i ritardi e la crisi di questi giorni sono da addebitare agli enti locali. A cominciare dai due termovalorizzatori di Salerno e Napoli. In particolare il secondo dove, si fa notare, è stato firmato un semplice protocollo d’intesa tra Regione e Comune per la concessione del suolo a Napoli Est su cui dovrebbe sorgere. Ma di un’immissione di proprietà propedeutica e necessaria ai passaggi successivi, a cominciare dlala gara d’appalto, ancora non c’è traccia. Intanto ieri ad Acerra un corteo di incappucciati, con tanto di carro allegorico, ha sfilato per protestare contro «il grande bluff della fine dell’emergenza rifiuti» e dell’ipotesi di un sito di ecoballe. A organizzarlo il comitato antitermovalorizzatore e la federazione della Sinistra che per oggi ha in programma in località Panatano un «pernacchio day» contro il capo della Protezione civile.