L'ira di Bertolaso: basta alibi, via chi ha sbagliato

"Amministratori incapaci, in Campania gli impianti non mancano". Domani la Protezione Cicile ad Acerra
26 settembre 2010 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

In pratica è un aut aut. «Se il governo dovesse intervenire, e spero di no, dovremo prima chiedere ai responsabili di farsi da parte. Perchè non ci saranno alibi per nessuno», attacca Guido Bertolaso. Il numero uno della Protezione civile è a Milano e dei fatti campani non vorrebbe discuterne. Farlo significherebbe avvallare un’emergenza che invece non c’è. Perché, continua a ripetere ai suoi collaboratori, come la crisi di queste ore non ha niente di strutturale: «Per ora ci sono le discariche e il termovalorizzatore da mesi, regolari manutenzioni a parte, funziona». Concetti ribaditi anche venerdì sera durante un colloquio già in programma con Silvio Berlusconi e con il sottosegretario Gianni Letta. Nessuna nuova emergenza, tanto che nell’incontro serale si è parlato solo brevemente dei fatti napoletani. «Non è certo una emergenza di tipo naturale: è dovuta - ha ribadito anche ieri a Milano - a ritardi, a problemi del territorio, all’evidente mancanza di organizzazione e capacità di riuscire a prendere decisioni anche se non tutti sono d’accordo». A questo, secondo Bertolaso, si aggiunge «la questione ancora più banale che se qualcuno non va per strada a portare via i rifiuti, i rifiuti rimangono lì». E ancora: «In Campania ci sono discariche e impianti di termovalorizzazione a sufficienza. Manca invece - spiega Bertolaso - la capacità di raccolta dalle strade di Napoli dovuta a questioni di carattere economico e finanziario a livello locale. E se non intervengono è ovvio che bisogna trovare soluzioni. Noi non siamo disposti a guardare e rimanere fermi». Niente militari o misure straordinarie perché la soluzione si dovrebbe stabilizzare nelle prossime 48 ore. «Non serve l’esercito, piuttosto - conclude - la buona volontà di tutti quelli che a livello locale devono risolvere il problema e se non ci riusciranno sarà il governo a decidere come intervenire», conclude facendo capire che non ci saranno sconti sol perché gli enti locali sono dello stesso colore del governo nazionale. Le frizioni ci sono: questo primo assaggio di gestione ordinaria dei rifiuti, dopo più di tre lustri di poteri commissariali, non è molto piaciuto al capo della protezione civile. Tanto che Bertolaso, in una relazione spedita direttamente nelle mani del Cavaliere, ha sottolineato una serie di ritardi e responsabilità di Regione, Provincia e comuni. Senza contare la richiesta ossessiva delle Province di Napoli e Caserta di avere una proroga di un altro anno, su cui il capo della Protezione civile non è d’accordo, prima di gestire a pieno regime il ciclo dei rifiuti. Dettagli di un uomo per natura meticoloso? Non proprio e lo sa bene il Pdl campano a cui non sono piaciute le critiche nel dossier. Ma tant’è. Dettagli perché ora a Bertolaso preme una sola cosa: evitare distorsioni, non creare allarmismi e dimostrare che il termovalorizzatore funziona, ha già bruciato l’80 per cento dei rifiuti previsti in un anno e, soprattutto, in questa nuova crisi la manutenzione dell’impianto non c’entra nulla. E così Bertolaso ha deciso di aprire per domani le porte dell’impianto ai giornalisti. Non solo perché da un paio di giorni troupe di cronisti stazionano attorno al termovalorizzatore ma soprattutto per dimostrare come lì, ad Acerra, tutto procede come previsto. Per tranquillizzare. Vorrebbe farlo addirittura di persona. Ma ridiscendere in Campania, è il ragionamento, potrebbe portare a un sillogismo opposto: mettere in allarme invece che calmierare. Per questo è probabile che al suo posto ci sarà il suo vice Franco Gabrielli, appena ieri indicato come suo successore.

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