Rifiuti, un piano per evitare le emergenze
Nessuna proroga dei poteri commissariali. L'Amministrazione provinciale di Avellino viaggia spedita verso l'affidamento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La volontà del presidente Cosimo Sibilia - di non seguire la richiesta già avanzata da Napoli, Caserta e Salerno - è stata condivisa non solo dall'assessore all'ambiente Domenico Gambacorta, ma anche dai capigruppo consiliari - di maggioranza e opposizione - che ieri si sono riuniti per una nuova discussione sul piano industriale di IrpiniAmbiente. La provincia vuole mettere in campo quel modello virtuoso che - già negli ultimi anni, nonostante la gestione commissariale e la necessità di garantire abbondanti quote di solidarietà alle province in difficoltà - ha contraddistinto il settore rifiuti in Irpinia. Soprattutto, si vuole evitare una situazione di continuo affanno e rischio, dovuta ad una gestione non sempre esemplare di altre province. L'Irpinia vuole dimenticare gli anni in cui Difesa grande, Pustarza e il Formicoso hanno rappresentato e rischiato di rappresentare l'immondezzaio di un'intera regione. Una prospettiva mai venuta meno se si pensa che - ancora in questi giorni, con la nuova emergenza rifiuti che sta colpendo la città di Napoli e il suo hinterland - da più parti si immagina che la provincia di Avellino possa essere ancora una volta valvola di sfogo. Intanto, in attesa della discussione in consiglio provinciale, sullo strumento di programmazione si è tenuto un nuovo confronto con le organizzazioni di categoria. Il piano di Irpiniambiente sarà, oggi, oggetto di un confronto tra gli amministratori di area Udc. Secondo indiscrezioni, i sindaci Udc sarebbero propensi ad esprimere un giudizio non del tutto positivo sul piano. Nel faccia a faccia con l'assessore Gambacorta e il presidente del soggetto liquidatore del Cosmari Av2 Felicio De Luca - che ha redatto formalmente il piano - le parti sociali hanno intanto ribadito le preoccupazioni su livelli occupazionali e costi della nuova gestione. Le organizzazioni di categoria, nel frattempo, intervengono - e lo fanno attraverso una lettera inviata al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo, ai Ministri degli Interni, dell'Ambiente e del Tesoro, alla protezione civile, al Governatore della Campania ed all'assessore regionale all'ambiente - nella discussione sull'ipotesi di proroga dei poteri straordinari nella gestione del comparto rifiuti. «Dopo la lunga fase dell'emergenza - evidenziano Cgil, Cisl, Uil e Ugl - abbiamo imboccato, non senza difficoltà, la strada, ancora lunga e complessa, verso una strutturale condizione di normalità. La Provincia di Avellino, di concerto con le organizzazioni sindacali, si è sempre caratterizzata, nonostante condizionanti fattori di carattere regionale, per aver creato condizioni migliori rispetto al contesto più ampio». I sindacati passano, altresì, ad illustrare i passi di un percorso complesso ma condiviso, fatto di «scelte coraggiose» come quella di tenere fuori i privati dalla gestione, con il chiaro intento di evitare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata. Da questi presupposti, arriva l'appello a politica e istituzioni. «Noi siamo pronti - dicono le parti sociali - per avviare, entro la fine dell'anno, la fase operativa prevista dal piano. La richiesta di altre province, di un'ennesima proroga dei poteri straordinari, avrebbe, per l'Irpinia, l'effetto di rallentare il processo avviato, dando fiato a quanti pensano di logorare e screditare il lavoro fin qui realizzato. Se i poteri straordinari devono essere prorogati per fronteggiare le difficoltà di altre province, si faccia in modo di preservare e tutelare quei territori che possono rappresentare un punto di riferimento certo. Non vorremmo che si verificasse un paradosso: invece di aiutare chi sta indietro, si frena chi ha lavorato sodo».