Automezzi scortati, ma non basta caos e rabbia dal Vomero a Chiaia
E siamo a due. Sono appena due i giorni in cui l’immondizia viene raccolta a singhiozzo e Napoli è come ripiombata nei giorni più bui dell’emergenza. Fetore e roghi. Rabbia e indignazione, ci risiamo. E non bastano le scuse delle maestranze della Davideco per calmare e far scendere la soglia della tensione. Anche in pieno giorno se ieri mattina nella zona del Cavone decine di residenti sono scesi in strada a protestare. Immondizia lanciata sulla carreggiata e qualche rogo improvvisato. Basta poco per far saltare i nervi. E così l’Asìa in fretta e furia, nonostante i problemi da risolvere, ha spedito alcuni mezzi e un paio di squadre per la raccolta. Tutti con la scorta della polizia municipale, ovviamente. Agenti a vigilare in attesa che gli addetti terminassero di lavorare. Meglio evitare altri incidenti o aggressioni. Ma rimangono i cumuli agli angoli delle strade. In centro specialmente, dove non si riescono a smaltire le tonnellate di immondizia non raccolta. E così al Vomero, al centro storico e nelle zone più periferiche. E non alleviano certo le parole della Iervolino secondo cui «la situazione dei rifiuti è decisamente migliorata rispetto a ieri», sostiene a margine del consiglio comunale. «Di questo - sottolinea - dobbiamo dire grazie ai dipendenti di Enerambiente che non si sono lasciati intimorire dal raid e sono usciti anche con i mezzi in cattivo stato». «Hanno dato una mano a togliere dalle strade qualcosa come 1300-1400 tonnellate - aggiunge - facendo turni straordinari di lavoro».
A suo giudizio è anche merito delle forze dell’ordine che, come ha precisato, «hanno scortato i mezzi uno a uno. Con questo sistema e facendo gli scongiuri dovremmo in breve ripulire la città». «Se non si verificheranno più gravi incidenti, l'emergenza rifiuti dovrebbe essere normalizzata in una settimana», dice l’assessore comunale all’Ambiente Giacomelli. Eppure un migliaio di tonnellate ancora sono accumulate e ci vorranno un paio di giorni per smaltire tutto. Sembra un’inezia rispetto alle vecchie crisi quando l’immondizia superava tranquillamente il primo piano dei palazzi e le strade erano regolarmente ostruite. Ma è vero anche che quelle immagini scolpite ormai nella memoria sembravano ormai archiviate. Per sempre. E, invece, ecco si ricomincia. Caos, degrado, tafferugli, proteste e le immagini che iniziano a girare di nuovo per i media di mezzo mondo. «Ecco, ci risiamo», è il passaparola rassegnato dei napoletani. «Passerà, non è una causa strutturale: tempo qualche giorno e tutto tornerà normale», s’affrettano a tranquillizzare. È vero. Ma anche, e soprattutto, per questo la rabbia anziché diminuire aumenta. Come i cumuli per le strade del centro.