Assalto ai camion, notte di follia a Terzigno
Messi sotto torchio, identificati dalla polizia, accusati di avere provocato lo stop alla raccolta i lavoratori della Davideco - la cooperativa della quale si è avvalsa Enerambiente - ora chiedono scusa alla città. In provincia invece rimane teso il clima a Terzigno dove è prevista l’apertura di un’altra discarica. Procediamo con oridne e partiamo dalla Davideco per la quale è sceso in campo addirittura il prefetto Andrea Di Martino. Sono in 400 e sono nel mirino anche della Procura. Tutto nasce perché Enerambiente - la società che utilizza Asìa per la raccolta al Vomero e in centro - li ha impiegati secondo l’ispettorato del lavoro non come stagionali ma attraverso un subappalto. Attività che non era possibile fare. Ci hanno fatto la bocca allo stipendio fisso quelli della Davideco. Poi è arrivato il nuovo appalto vinto da due ditte liguri che sottraggono un pezzo di mercato a Enerambiente. Le aziende liguri non hanno intenzioni di prenderseli in carico così dal primo novembre profila per i 400 della Davideco la disoccupazione. Coscienti di essere andati troppo oltre con la protesta si scusano «per i gravi ed incresciosi espisodi verificatisi ieri nei cantieri della società Enerambiente» si legge nella lettera. Il riferimento è al raid vandalico contro i mezzi di Enerambiente. Ma, allo stesso tempo, provano a spiegare le ragioni del loro disagio. Uno su tutti: «Non percepiamo retribuzione dallo scorso mese di luglio». «Ad aggravare la condizione degli operatori, già provati dalle mancate retribuzioni - spiega nella lettera l’amministratore della cooperativa Salvatore Fiorito - è sopraggiunta un’anticipata e immotivata rescissione del contratto stipulato e sottoscritto dalle società Enerambiente e Coop». Da qui la richiesta al prefetto: «Nell’assicurare che gli episodi di protesta non avranno luogo in futuro, sollecitiamo un incontro per la risoluzione di questa incresciosa situazione». Altra zona caldissima è quella di Terzigno. La tensione è altissima le popolazioni della zona vesuviana non vogliono che venga realizzata la seconda discarica. Questo c’è all’origine degli scontri della scorsa notte tra una parte dei manifestanti, un migliaio, e la polizia. Un vice questore aggiunto ferito al volto, un autista di un autocompattore colpito all’altezza di Ercolano, alcuni manifestanti che hanno denunciato contusioni sono il bilancio di quello che gli oppositori pacifici non avrebbero voluto succedesse. Il vice questore aggiunto Sergio Di Mauro, dirigente del commissariato di Acerra, è stato colpito da un sasso che gli ha provocato lacerazioni alla bocca e la rottura di due denti. Ferito anche un autista diretto a Terzigno e vittima di una sassaiola durante il viaggio. La polizia è riuscita alla fine a formare un cordone di protezione che ha consentito il passaggio di 90 autocompattatori diretti al sito. Due mezzi sono stati incendiati, e già altri erano stati bruciati o danneggiati nei giorni scorsi. Su questi fatti indaga la Procura. Il questore di Napoli, Santi Giuffrè ed il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, additano la camorra e l’area dell’antagonismo come responsabili dei raid di questi giorni.