Niente impianti di «compostaggio» la beffa dei viaggi in Lazio e Sicilia

Cento euro per ogni tonnellata
La denuncia del presidente Asìa davanti alla commissione
25 settembre 2010
Fonte: Il Mattino

«Stiamo soffrendo, ai limiti dell’indignazione», commenta amaramente, riferendosi alla raccolta rifiuti nella città di Napoli, Claudio Cicatiello presidente dell’Asìa davanti alla commissione regionali rifiuti presieduta da Antonio Amato (Pd). Audizione di 6 giorni fa dove il vertice dell’azienda segnala, di fatto, l’imminente crisi che scoppierà da lì a poche ore. In mezzo un rosso nei conti dell’Asìa che non permette di ampliare la differenziata. Mentre per lunedì sempre la stessa commissione ha invitato gli assessori all’Ambiente di Regione, Provincia e Comune e i vertici della società che gestisce la discarica di Chiaiano. «L’umido che produciamo ancora oggi lo portiamo - spiega - fuori Campania a nostre spese, oltre 100 euro a tonnellata, perché non abbiamo uno straccio d'impianto: stiamo cercando di attrezzarci, ma anche lì oggi la competenza della costruzione di impianti di compostaggio è sempre della Provincia di Napoli». Naturale che i dati della differenziata non potranno mai decollare, a questo punto, visti i costi insostenibili. «Noi facciamo il porta a porta su 135mila cittadini, stiamo tentando di arrivare a 200 mila entro la fine dell'anno, ma Napoli è l’unico comune della Campania che - continua - non ha avuto neanche un euro di contributo per la raccolta differenziata. E possiamo ancora farcela ad arrivare a 200mila abitanti se i progetti che noi abbiamo già presentato in Regione vengono almeno in parte finanziati». Mancano fondi per portare avanti il ciclo, lancia l’allarme Cicatiello: «L’Asìa ha problemi finanziari molto seri, aggravati dal fatto che da quando dal gennaio 2010, c’è stata affidata la gestione, oltre che la discarica di Terzigno, dei due impianti Stir di Giugliano e Tufino, e la Sapna (la società partecipata della Provincia di Napoli, ndr) non ci ha ancora pagato un euro. Siamo fortemente preoccupati». In mezzo l’allarme per l’esaurimento degli sversatoi in cui scaricare, lanciato qualche giorno fa anche dal dirigente del settore ambiente di palazzo San Giacomo: «Da gennaio non sapremo dove smaltire mille tonnellate al giorno», aveva detto. Conferma Cicatiello: «I numeri sono quelli, noi facciamo del nostro meglio ma è evidente che c’è un problema sulla destinazione finale dei rifiuti». Vedremo a breve. Mentre sui cattivi odori della discarica di Terzigno, conferma il numero uno dell’Asìa: «Abbiamo un problema tecnico abbastanza serio, cioè che alla discarica manca ancora l’allacciamento alla rete fognaria. Quindi, depuriamo il percolato e lo dobbiamo comunque portare via con cisterne, questo è un problema che è importante che venga risolto».

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