Immondizia fuori regione tornano i treni

Bando della giunta regionale: pronti a trasferire la spazzatura all'estero
25 settembre 2010 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

S’iniziò nel 2001, nel pieno dell’emergenza, con 3800 tonnellate al giorno. Doveva essere una soluzione temporanea, giusto per tamponare la crisi ma in otto anni s’arrivò a quasi 4 milioni di tonnellate di immondizia trasportate presso gli inceneritori tedeschi o, prima che scoppiasse una crisi diplomatica tra i due Paesi, in Romania. È uno degli scatti più osceni, dei momenti più bui degli ultimi due lustri: i convogli della vergogna che partivano dalla Campania. All’inizio verso il Nord, prima che scoppiassero i rigurgiti leghisti contro i rifiuti napoletani, e poi, varcato il Brennero, verso il cuore dell’Europa. E ora? E ora si riparte con i treni della vergogna, organizzati direttamente dalla Regione Campania e nonostante, ad oggi, ci sia una crisi determinata dalla non raccolta a Napoli e non, continuano a spiegare dalla Protezione civile, da una mancanza di discariche in cui sversare come accaduto ad ogni crisi. Eppure si pensa al trasporto fuori regione e nei paesi Ue per i rifiuti trattati nei sette Stir campani. In pratica, tutti i rifiuti della Regione che non passano per la differenziata. Anche, e soprattutto, per questi motivi la gara d’appalto bandita da palazzo Santa Lucia non è andata giù al capo della Protezione civile Guido Bertolaso. «Che senso ha?», si è domandato stupito e amareggiato con i suoi collaboratori, quando nella rassegna stampa di ieri mattina ha visto la notizia in un trafiletto. E anche questa gara d'appalto l'ha derubricata tra «i tentativi strumentalizzare una situazione che dovrebbe essere assolutamente sotto controllo», di cui parlerà nella stessa mattinata in un'intervista in una radio. Errori? Fraintendimenti? Macché, sulla home page della Regione Campania la gara d’appalto è in bella vista. E dubbi non ve ne possono essere se l’avviso pubblico, che scade il 27 ottobre, parla chiaro: «Raccolta di manifestazioni di interesse da parte di operatori economici disponibili alla fornitura di servizi per lo smaltimento di rifiuti fuori Regione ed in territorio comunitario». Gara per di più aperta e non, come accaduto in passato, affidata direttamente alla Ecolog, società del gruppo Trenitalia, per togliere l’affaire del trasporto rifiuti dalle mani della criminalità organizzata. Ma le inchieste degli inquirenti non mancarono comunque perché, secondo i pm (siamo nel marzo scorso), i treni partiti durante gli anni caldi dell’emergenza dallo scalo Maddaloni-Marcianise non avrebbero trasportato rifiuti da separare e recuperare, ma spazzatura tal quale e buttata nella discarica di Cröbern, nei pressi della città sassone di Grosspösna. Scenari pericolosi, quindi, perché renderebbero difficilmente tracciabili i rifiuti. E stavolta nessun affidamento diretto alla società di Trenitalia ma appalto aperto, secondo quanto stilato dall’area generale di coordinamento programmazione e gestione rifiuti che dal primo ottobre si occuperà anche dei flussi dell’immondizia. Il capitolato è chiaro: «Individuare operatori economici in forma singola o associata aventi idonei requisiti interessati a collaborare alla gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti per lo smaltimento fuori Regione ed in territorio comunitario di rifiuti non pericolosi prodotta e stoccata presso gli Stir». Mancano solo le offerte economiche e tecniche da parte delle aziende e poi la valutazione per scegliere l’azienda più vantaggiosa. Ma stavolta a pagare non sarà più il commissariato straordinario per i rifiuti ma le Province che nel frattempo sono sulle barricare per chiedere una proroga di un anno. Per ora non ne volgiono sapere di gestire il ciclo dei rifiuti.

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