Scontro sulla crisi Bertolaso accusa Provincia e Comune

Monito a Cesaro: su Terzigno rispettare il decreto legge
La giunta regionale: ma il governo risarcisca i sindaci
25 settembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Sabotatori ancora senza volto che tramano per creare una nuova emergenza. Chissà forse anche una regia politica che nemmeno la Digos - sollecitata dalla Procura a indagare fino in fondo sui raid che hanno devastato i mezzi di Enerambiente e sulle tonnellate di spazzatura che sporcano Napoli - si sente di escludere. Potrebbe essere questo il motore della nuova guerra dei rifiuti. Ne è convinto Guido Bertolaso - irritatissimo - che chiede ai magistrati di fare presto e accusa gli enti locali e la Regione «di non rispettare la legge». I quali replicano che il «governo è inadempiente perché non eroga i fondi per la differenziata». Ne viene fuori uno scontro istituzionale serio e allo stesso tempo paradossale. Se si considera che a terra - mentre si litiga - ci sono ancora almeno 600 tonnellate di spazzatura, che i camion per la raccolta escono senza parabrezza e senza luci perché non ci sono pezzi di ricambio, seguiti da auto delle forze dell’ordine che li scortano per timore di nuovi attacchi. Polizia, carabinieri e vigili urbani costretti a inseguire la spazzatura con tutti i guai che ci sono in giro. Questa oggi è Napoli. E anche la provincia, a Terzigno la battaglia per non fare aprire un’altra discarica che vede i sindaci al fianco delle popolazioni è costata cara a un vicequestore colpito duramente alla testa. Bertolaso dunque dopo la lettura dei giornali e visto tutti i tiggì della mattina parte lancia in resta: «I conti non tornano - dice il capo della Protezione civile a radio Kiss Kiss - Non sono stato trattato benissimo dalla magistratura napoletana in passato, ma devo dire che i giudici ed il dottor Aldo De Chiara fanno benissimo ad attivarsi». Su cosa Bertolaso lo spiega con chiarezza: «A controllare cosa sta accadendo a Terzigno dove incendiano i camion. Ci sono troppi movimenti sospetti. L’Asia che non raccoglie la spazzatura a tante altre circostanze sono film che abbiamo già visto e come è noto per le stesse situazioni ho già rischiato la pelle. Tutto quello che non funziona lo denunceremo in modo molto chiaro. Se la legge non viene applicata fa bene la magistratura ad indagare». Chi non applica la legge? Gli enti locali e la Regione. «C’è chi vuole destabilizzare - attacca ancora Bertolaso - chi vuole mettere in cattiva luce il nostro lavoro. È in atto un tentativo di strumentalizzare una situazione che dovrebbe essere assolutamente sotto controllo. Il termovalorizzatore di Acerra è al primo anno di esercizio e rispetto ai primi anni di quelli del nord fa pure di più. Poi la differenziata che serve solo per assegnare premi e riconoscimenti». Un Bertolaso duro ma lo sfogo era nell’aria perché lo scontro istituzionale è in atto da tempo, da quando quattro su cinque delle province di Napoli e la Regione hanno chiesto la proroga di un anno prima di prendersi in carico l’intero ciclo dei rifiuti e Bertolaso ha detto di no. La replica al capo della protezione civle porta la firma di tutta la giunta guidata da Stefano Caldoro e non è certo tenera. «Ci vuole senso di responsabilità - si legge nella nota - la Regione che pure potrebbe tirarsi fuori dalla questione perché non ha, in materia, competenze dirette, è pronta a svolgere la sua attività di programmazione ed accompagnamento alle Province e agli Enti che hanno competenze nella gestione dei rifiuti». Quindi l’elelnco delle cose fatte a cominciare dall’approvazione «del Piano Regionale per i rifiuti speciali, sono in pubblicazione le ”Linee programmatiche per la redazione del Piano Regionale dei rifiuti solidi urbani” la cui approvazione è programmata per la fine di ottobre, è stata completata la procedura amministrativa per la in cessione al Comune di Napoli dei suoli necessari alla realizzazione del termovalorizzatore ed è stata svolta tutta l’attività propedeutica indispensabile per l’avvio delle procedura di gara finalizzata alla realizzazione del termovalorizzatore Salerno». Ma la stoccata arriva sulla questione del rispetto delle leggi: «La situazione di Napoli è influenzata da atti delinquenziali, disagi che vanno aggiungersi alle difficoltà causate dalla crisi finanziaria di Asìa». Quindi l’affondo: «In questo caso va rilevata l’inadempienza del Governo che, nonostante nel 2008 abbia sottoscritto con i Comuni campani che ospitano impianti di trattamento dei rifiuti un accordo di programma per le compensazioni ambientali, non ha provveduto a rendere disponibili le relative risorse finanziarie». Solo Asìa deve avere 8,2 milioni di euro.

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