Rifiuti, la crisi mette i brividi all'Irpinia
Approda in Parlamentino il nuovo piano provinciale dei rifiuti. Toccherà all'assessore all'Ambiente, Domenico Gambacorta, rendere un'informativa ai consiglieri durante l'assise di palazzo Caracciolo, lunedì. Poi il documento sarà trasmesso alla Regione. Sarà l'occasione per sviluppare anche un confronto politico su quella che Sibilia e Gambacorta annunciano essere la vera svolta in tema di rifiuti per l'Irpinia (il piano è scaricabile su internet al sito www.provincia.avellino.it) dopo la lunga, costosa e pesante fase di commissariamento. E mentre la nuova ed ennesima emergenza napoletana rischia seriamente di sfiorare l’Irpinia in termini di nuovi conferimenti negli impianti irpini (Stir di Pianodardine e discarica di Pustarza), la Provincia va dritta per la sua strada e insiste con la Regione Campania e il Governo per evitare un prolungamento della fase commissariale, così come chieste dalle altre Province campane che ancora non hanno elaborato un proprio piano. Ma intanto accanto ai sindaci di destra, di centro e di sinistra che chiedono alla Provincia certezze sui costi e sui servizi, il Pd e il suo gruppo in Consiglio mettono le mani davanti e in un documento diffuso ieri, parlano di «piano generico e di inopportunità dell'iter scelto per la presentazione». Il Pd muove critiche e parte dalla questione del costo procapite. «Troppo elevato - c'è scritto in una nota - 156 euro ad abitante sono una cifra enorme anche perché si lascia la spazzamento a carico dei comuni». A Gambacorta si chiedono anche siti di trasferenza per diminuire i costi del trasporto, così come certezza sui lavori di ampliamento dell'impianto di compostaggio di Teora e sulla messa in opera di quello di selezione di Montella. «Bisogna trovare canali di finanziamento - dicono ancora dal Pd - per finanziare nuove opere e ridurre la tariffa a carico degli utenti. Saremo vigili affinchè siano portati a compimento tutti i percorsi necessari ad assicurare la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti nel termine previsto. Tanto al fine di scongiurare il rischio che, di fronte ad una nuova emergenza rifiuti, la comunità Irpina sia ancora una volta mortificata». A rincarare la dose ci ha pensato il segretario provinciale Caterina Lengua che ha aggiunto: «La prevista sottrazione della Tarsu ai comuni costituisce una scelta inopportuna che rischia di incidere pesantemente sul raggiungimento dell'obiettivo di dar avvio ad un nuovo ciclo di gestione dei rifiuti nell'esclusivo interesse dei cittadini della Campania. È evidente, quindi, il rischio di una ricaduta in fasi di crisi e difficoltà». Ma mentre cresce l'attesa per il confronto politico sul piano, ieri mattina nella sala Grasso di palazzo Caracciolo sono stati premiati i comuni virtuosi. È Chiusano S. Domenico il comune più riciclone della provincia di Avellino con una percentuale di raccolta differenziata dell'83,29%. Al secondo posto, stando ai dati 2009 forniti dall'Osservatorio provinciale dei rifiuti, si piazza Santa Lucia di Serino con il 78,5. Sul podio anche Lapio con il 77,69. Seguono poi Santo Stefano del Sole (76,3%) e Sant'Angelo all'Esca (76,02%). Riconoscimenti sono andati anche ai cinque comuni che hanno incrementato maggiormente la differenziata in un anno. Primo posto per Moschiano (+ 49,9%). A seguire Sant'Andrea di Conza (49,6) che figura tra i virtuosi per il secondo anno consecutivo, Torre Le Nocelle (45,3%), Santa Paolina (45,1%) e Summone (37,7%). «Siamo soddisfatti e ringrazio i cittadini - ha detto il sindaco di Chiusano, Antonio Reppucci - l'unico neo riguarda l'assenza di meccanismi di premialità. Ma di tutto questo dovremo discutere con Irpiniambiente nel momento in cui il nuovo piano sarà operativo». Per ora nessun premio in denaro per i nuovi comuni: dovranno accontentarsi di ospitare questo fine settimana l'iniziativa di Legambiente «Puliamo il mondo». Ma non è affatto una magra consolazione.