Ancora scontri, lacrimogeni e cariche sui manifestanti

Cinque feriti in maniera non grave
Il presidio vuole impedire l'accesso dei camion alla discarica
24 settembre 2010 - Mirella D’Ambrosio
Fonte: Il Mattino

Terzigno. Sulla discarica di Terzigno la guerriglia è tornata anche ieri notte. La polizia in tenuta antisommossa ha effettuato due cariche di alleggerimento disperdendo parte degli oltre mille cittadini che ieri affollavano la strada che conduce ai cancelli del sito ex Sari. Nel corso dei tafferugli almeno cinque persone sono rimaste ferite, decine si sono allontanate a valle, sulla sottostante via Zabatta dopo che gli agenti hanno lanciato i lacrimogeni. Le tensione è tornata alle stelle mentre sulla strada Panoramica del Vesuvio c’erano ancora i segni della seconda notte di scontri e roghi sulla discarica. Un camion era stato ribaltato e incendiato. Intorno al mezzo, cumuli di rifiuti. Tre notti di scontri, dunque: mai in passato si erano verificati a Terzigno episodi del genere. La protesta contro le discariche nel Parco Vesuvio era sempre andata avanti in modo pacifico, a volte persino in sordina. Ora, l’escalation dei disordini, che allarma sindaci e comitati e induce le forze dell’ordine ad alzare ancora di più la soglia di attenzione. Cinque rappresentanti dei comitati di lotta contro la discarica sono stati prelevati a casa loro e portati in Questura, a Napoli. Sono stati interrogati come persone informate sui fatti e poi lasciati andare in serata. Sono giovanissimi, tra loro ci sono due donne e tutti e cinque sono considerati tra i leader della rivolta. Uno di loro, Enzo Iandolo, spiega: «Ci hanno portato qui per interrogarci ma paradossalmente quasi non ci hanno fatto domande. Noi comunque ribadiamo la nostra idea: tra le migliaia di persone che protestano purtroppo ci possono essere anche dei violenti. Condanniamo questi episodi, ma la nostra posizione non cambia: la discarica nel Parco Vesuvio deve essere chiusa». Nel pomeriggio, il prefetto di Napoli Andrea De Martino ha convocato i sindaci di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase proprio per discutere dell’ordine pubblico. Il prefetto avrebbe chiesto ai sindaci «senso di responsabilità» e questi ultimi non hanno esitato a «condannare in maniera netta questi atti di violenza gratuita, i facinoroso vanno isolati». Ma ribadiscono: «continueremo a protestare». Il calendario delle manifestazioni è stato già stilato, tra queste c’è un’assemblea straordinaria della comunità dei sindaci del Parco Vesuvio, martedì a Terzigno. E in quell’occasione il presidente della comunità e sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Giuseppe Capasso lancerà una provocazione: «Cancelliamo l’Ente Parco, aboliamo l’area protetta. Non ha senso parlare di Riserva Unesco e poi prepararsi ad aprire la più grande discarica d’Europa». E il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli fa notare: «A Terzigno non sono nemmeno arrivati i milioni del fondo di compensazione: il danno e la beffa»

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