Falciano del Massico

Automezzi in panne, i sacchetti rimangono in strada

L'ira di cittadini e amministratori "Costretti a servirci per legge del Consorzio unico di bacino"
23 settembre 2010 - Pierluigi Benvenuti
Fonte: Il Mattino

Falciano del Massico Cresce la protesta degli abitanti di Falciano del Massico per la mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani. Da diversi giorni, il servizio non viene effettuato dagli addetti del Consorzio unico di bacino o viene eseguito a singhiozzo, cioè soltanto in alcune zone del territorio comunale mentre altre sono completamente ignorate. I disagi maggiori si avvertono nelle aree periferiche e nelle strade più strette di Falciano. Qui la raccolta è eseguita con un mezzo di più piccole dimensioni, in gergo chiamato «casone». L'automezzo è guasto da diverse settimane e non si riesce nè a ripararlo nè a sostituirlo. L'autocompattatore più grande, usato normalmente, non riesce ad addentrarsi negli stretti vicoli del paesino ed è usato solo nei viali principali. Così, in alcune strade, come ad esempio via Monte Massico o via Castelluccio per citare i casi più eclatanti, l'immondizia non è rimossa da quindici giorni. Intanto, crescono i cumuli di sacchetti abbandonati lungo le strade, sotto il sole, con i conseguenti rischi per l'ambiente e la salute pubblica. I cittadini si rivolgono al Comune, esasperati ed in cerca di risposte. «Risposte che io non sono in grado di dare» afferma sconfortato il sindaco Giulio Fava. «Siamo prigionieri del Consorzio unico di bacino, per legge». Le disposizioni in vigore non lasciano possibilità di scelta alle amministrazioni di centri che, come Falciano, hanno meno di cinquemila abitanti. Devono avvalersi per forza della struttura consortile. «Non siamo liberi di scegliere un'impresa più efficiente e dotata di mezzi migliori. Assistiamo allora a fenomeni assurdi. Come quello per cui qui ci sono dodici unità in servizio, ma i rifiuti giacciono abbandonati per le strade perchè gli autocompattori, sia di piccole che di grosse dimensioni, non funzionano o lo fanno a giorni alterni» prosegue il primo cittadino. Che ieri, stanco delle solite promesse e dei consueti disservizi, ha preso carta e penna ed ha scritto l'ennesima nota di protesta indirizzata, tra gli altri, al coordinatore regionale della programmazione e gestione dei rifiuti ed al Prefetto di Caserta. Fava chiede il rispetto degli obblighi contrattuali, l'immediata ripresa della raccolta e smaltimento e la partenza della differenziata per la frazione umida dei rifiuti. Ricordando come l'amministrazione, tra le poche in regole con i pagamenti dovuti al Consorzio, abbia provveduto, a proprie spese, a stipulare un contratto con un centro specializzato per il conferimento dell'umido ed a distribuire deglii specifici sacchetti biodegradabili ai cittadini. Sacchetti che la gente, esasperata per il mancato avvio, ha polemicamente distrutto. Il sindaco si riserva anche la facoltà di ricorrere alle autorità giudiziarie, per il riconoscimento degli eventuali danni.

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