Lo sfogo di Catenacci: contro di noi politica e camorra

L'ex commissario rifiuti ascoltato come teste: "Lavoro paralizzato dai sequestri delle discariche"
23 settembre 2010 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Un’intera mattinata in aula bunker di Poggioreale, il racconto della sua gestione del commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania. A rispondere alle domande dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, è il prefetto Corrado Catenacci. Accanto al penalista Ettore Stravino, Catenacci parla da teste assistito e ripercorre le tappe del suo mandato, partendo dalle soluzioni adottate nei confronti di Fibe, capofila della Ati riconducibile al gruppo Impregilo. «Ho eliminato tanti privilegi di cui godeva e aveva goduto la Fibe, ho tagliato tante spese e crediti che la Fibe vantava nei nostri confronti. Mi riferisco all’obbligo di smaltimento dei rifiuti, alla questione della differenziata, ma anche a uno dei capitoli più onerosi, riconducibili soprattutto alle trasferte dei rifiuti campani all’estero. Erano gli anni della peggiore crisi dei rifiuti, il dramma di un ciclo di raccolta completamente paralizzato e l’impossibilità di reperire siti di sversamento. Catenacci anche su questo punto è stato chiaro: ho preteso che le spese per il trasferimento dei convogli all’estero fossero affrontate dalla Fibe, sono arrivato addirittura a fare causa alla Fibe, ad intentare una richiesta di risarcimento del danno di svariate centinaia di migliaia di euro». Ma il capitolo più scottante, viene affrontato quando Catenacci ricorda tutte le difficoltà che incontrava l’azione commissariale negli anni dell’emergenza regionale. Paradossalmente - fa capire ancora Catenacci - dovevo vedermela con tutti. Contro i nostri interventi c’erano manifestazioni popolari, azioni politiche, strategie della camorra e finanche l’azione della magistratura. È il caso della situazione che si venne a creare in zona Santa Maria La Fossa, dove c’era il progetto di realizzare un termovalorizzatore e dove, contestualmente, erano state sequestrate un paio di discariche in zona parco Saurino». Processo al gruppo Impregilo, ma anche a carico di ex commissari, tra cui l’ex governatore Antonio Bassolino (difeso dai penalisti Giuseppe Fusco e Massimo Krogh): truffa, falso e abuso d’ufficio le principali accuse mosse dalla Procura di Napoli. Difesi, tra gli altri, dai penalisti Claudio Botti, Ilaria Criscuolo, Alfonso Maria Stile, Luigi Tuccillo, Riccardo Polidoro, gli imputati puntano a dimostrare la propria estraneità alle accuse dei pm.

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