Rifiuti, Lepore: 'I clan sono un alibi' Molotov contro autocompattatore
Non c'è la mano della camorra e nemmeno degli anarchici neIle violenze degli ultimi giorni. Lo afferma il procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore che ribadisce: "L'alibi della camorra serve a giustificare tante cose".
Il procuratore ha avuto un breve e cordiale incontro con il ministro degli Interni Roberto Maroni, intervenuto ad una manifestazione organizzata dall'Unione industriali di Napoli.
Ai giornalisti ha detto: "L'emergenza rifiuti è cominciata 16 anni fa, ed io ho sempre sostenuto che non è mai finita. Si sarebbe dovuta fare la raccolta differenziata e si sarebbero dovuti costruire i termovalorizzatori, cose che non sono state fatte. L'emergenza non si può risolvere con le discariche, che vanno ad esaurimento, bisognava costruire i termovalorizzatori ma fino ad oggi ho sentito solo parole ma non ho visto mettere pietre".
Alla domanda se enti locali e governo abbiano fatto la propria parte fino in fondo, Lepore ha risposto: "Certo non tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto, a cominciare dal governo". Ma neanche i commissari straordinari hanno funzionato, secondo il procuratore. "Abbiamo avuto 14 anni di commissariato straordinario, ed un numero notevole di commissari, ma si tratta del secondo alibi. In realtà a Napoli forse sono scomparsi i sacchetti dei rifiuti dalle strade, ma in provincia non sono mai scomparsi".
Infine alla domanda di un giornalista sulla presenza di gruppi "anarco-insurrezionalisti" Lepore ha replicato: "Non si può dire secondo le prime analisi. Le reazioni nei confronti dei camion della raccolta avvengono sempre".
In nottata un ennesimo episodio di violenza. Una molotov è stata lanciata da alcune persone a volto coperto contro un autocompattatore che effettuava la raccolta in via Pasquale Scura, nel centro storico. Il mezzo si è incendiato, danneggiate alcune auto parcheggiate in zona
Cessata la protesta dei sindaci vesuviani. Con l'istituzione di un tavolo tecnico permanente che valuti le possibili alternative alla seconda discarica di Terzigno si è conlcusa la riunione che si è svolta stamani tra il presidente della provincia e i sindaci dei comuni vesuviani. 'Una prima vittoria - ha commentato il sindaco di Boscoreale che ha finito lo sciopero della fame - speriamo sia un passo verso la soluzione definitiva che porta alla non apertura della discarica. Si studierà un'alternativa che consentirà anche di non ripiombare nell'emergenza tra cinque, sei mesi"
Maroni, il governo è presente. ''Il governo non è mai andato via. E' presente. C'è un piano approvato dal Parlamento che deve essere attuato. Le azioni devono essere comuni e coordinate fra governo centrale e governi del territorio''. Così il ministro degli Interni, Roberto Maroni, chiarisce il ruolo delle istituzioni rispetto alla nuova emergenza rifiuti a Napoli. Il titolare del Viminale interviene ad un convegno organizzato dall'Unione industriale di Napoli e dall'associazione 'Tutti per...', che a Castel dell'Ovo premia i piccoli imprenditori. Il ritorno dei rifiuti per le strade di Napoli - a dieci mesi dalla fine ufficiale dell'emergenza - è l'argomento principale su cui i giornalisti sollecitano il ministro. E Maroni insiste sulla necessità di un coordinamento fra diversi livelli istituzionali: ''Dove funziona bene, così funziona. Questo deve applicarsi anche qui e non si capisce perché qui non possa funzionare''. Rispetto poi all'utilizzo di scorte per i camion che trasportano l'immondizia, il ministro spiega: ''E' un'emergenza che stiamo gestendo sul piano della sicurezza e che le forze dell'ordine stanno affrontando con grande prudenza per evitare incidenti e garantire il regolare svolgimento delle operazioni''.
Ressa con scorta di Maroni giornalista all'ospedale. Una giornalista di Sky è rimasta contusa nelle fasi concitate dell'uscita del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, dalla sala di Castel dell'Ovo, a Napoli, dove si è svolta un'iniziativa per le scuole dell'Unione industriali di Napoli.
La giornalista ha cercato di avvicinarsi con il microfono al ministro, ma un poliziotto l'ha bloccata sollevandola da terra e trattenendola per alcuni secondi. La giornalista ha accusato difficoltà di respirazione ed è stata colta da un malore, scoppiando in lacrime. La cronista è stata accompagnata all'ospedale Loreto Mare dove i sanitari, dopo aver eseguito una ecografia e una radiografia, le hanno diagnosticato un trauma toracico-addominale da schiacciamento