E per l’amianto decolla la task force
Prendono il via i lavori di rimozione e bonifica dell'amianto abbandonato sul territorio comunale. L'assessorato all'Ambiente sta ultimando i dettagli per l'affidamento dell'intervento che, nelle prossime settimane, dovrebbe entrare nella fase realizzativa. È una campagna di interventi e di sensibilizzazione, articolata in più streams, quella ipotizzata. La prima fase, la più urgente, sarà la rimozione e lo smaltimento dei residui di amianto frantumato, in gran parte onduline o coperture di tetti, abbandonati in più punti, persino sulla spiaggia. Una parte deriva anche dagli abbattimenti di insediamenti abusivi effettuati nei mesi scorsi. La seconda fase sarà il censimento di manufatti o strutture in amianto presenti sugli edifici di proprietà comunale e la conseguente rimozione. «Dalle prime verifiche, sembra che si tratti di pochi casi», spiega l'assessore all'Ambiente, Mario Fusco. L'ultimo punto in cui si articola l'iniziativa riguarda i privati. Si sta lavorando ad una convenzione con delle imprese specializzate. «Vuole essere uno strumento per mettere a disposizione dei cittadini una lista di ditte a cui rivolgersi e calmieare i prezzi dello smaltimento». Costi che possono arrivare a sessanta euro al quintale, più le spese per la pratica. Accanto a questo, l'organizzazione di un seminario, «per sensibilizzare l'opinione pubblica su una problematica delicata per l'ambiente e la salute», dice ancora l'assessore. Non c'è solo l'amianto però nella lista delle priorità dell'assessorato. Il focus resta la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e il decollo della differenziata. È stato riaperto il sito per il conferimento di materiali ingombranti e apperecchiature elettroniche di via Fantini, dopo alcune sistemazioni. È imminente la firma dell'atto d'acquisto del terreno per la realizzazione dell'isola ecologica, che porterà alla definitiva chiusura e bonifica dell'impianto provvisorio. «È stata scelta, nel rispetto della norma, un'area in zona industriale, ben servita dalle vie di comunicazione», spiega Fusco. Che così chiarisce il perché del mancato utilizzo del terreno in località Ficocelle, acquistato dalla precedente amministrazione. «I collegamenti nella zona non sono idonei. Quello spazio, dove è stata realizzata una vasca in cemento, è una riserva per le emergenza, per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti in caso di un nuovo blocco della raccolta». Allo studio, infine, una zona per lo smaltimento della frazione umida, indispensabile per un'autentica differenziata e ridurre i costi del servizio e relativa tassa.