Tarsu alla Provincia? No grazie Il paese con il sindaco rimosso: domani in corteo tutti a Caserta
«Tarsu e Tia ai comuni; la revisione del decreto del presidente della Provincia Zinzi sulla quantizzazione e l'annullamento dello scioglimento della giunta comunale di Camigliano»: queste le richieste che l'ex sindaco del «comune virtuoso» Vincenzo Cenname muoverà mercoledì 22 settembre durante la manifestazione «Il Rifiuto di Camigliano». «Non vuole essere un evento sporadico - ha detto Cenname questa mattina alla presentazione dell'iniziativa -. I cittadini sono stati offesi, colpiti nella loro dignità: non è giusto che il loro sindaco sia stato rimosso perché contrario alla Legge 26/2010». Sono circa 200 i cittadini di Camigliano che hanno confermato la loro presenza alla manifestazione di mercoledì, a cui vanno aggiunti gli amici che su facebook hanno aderito all'evento, circa 600, e altri che da Caserta e dai comuni limitrofi prenderanno parte all'iniziativa. Partenza fissata alle 10 dal piazzale antistante la Reggia, per proseguire per corso Trieste, via Colombo, via San Carlo, piazza Duomo, piazza Vanvitelli, fino alla Prefettura. «Con me sarà presente anche il presidente dell'associazione dei Comuni Virtuosi Gianluca Fioretti, sindaco di Monsano (An) - ha spiegato Cenname, commissariato dal prefetto Ezio Monaco per essersi ribellato all'attuale norma -. Sappiamo che il prefetto non ci sarà ma contiamo di parlare con il vicario Francesco Provolo, che definirei un ”cattivo interprete” della legge». Una legge, quella 26/2010, «ad personam - ha continuano l'ex sindaco - perché, pur essendo nazionale, è stata applicata solo nel casertano, solo a Camigliano, e solo su di me. La mia rimozione è l'unico effetto di questa legge». La manifestazione ha obiettivi precisi: «Vogliamo lottare contro i 138 euro che i cittadini dovranno pagare, 50 euro in più rispetto l'anno scorso, e vogliamo che i comuni gestiscano direttamente Tarsu e Tia», ha spiegato Cenname. Poi una nota di polemica verso gli esponenti politici casertani, che «mi hanno espresso la loro vicinanza - ha commentato l'ingegnere -, ma si è sempre trattato di una solidarietà da bar, da chiacchiera. Vorrei far capire che questi sono interessi collettivi, di tutti, non solo miei o di Camigliano. A Salerno o a Benevento, ad esempio, questo tipo di procedura non è stata mai avviata».