Comune-Jacta, è scontro: raccolta ferma
L'80% dell'immondizia resta a terra
Maddaloni Il Comune e la Jacta (gestore della raccolta rifiuti) sono di nuovo separati in casa. La ditta, in modo unilaterale, ha sospeso i servizi di raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti. Ha imposto all’ente locale il minimo contrattuale: una presenza di operatori e mezzi risicata, giusto per non incorrere nel commissariamento temporaneo dei servizi e nell’addebito dei danni (infrazione al capitolato e procurato danno ambientale) come prevede il contratto. Risultato: chiusura parziale delle isole ecologiche, limitazione della raccolta porta a porta al solo centro storico, sospensione di tutti i servizi straordinari e della vigilanza sanitaria nelle periferie. Quotidianamente, è necessario rimuovere circa 65 tonnellate di rifiuti. Oggi, quasi l’80 per cento (soprattutto nelle aree periferiche) rimane a terra. Si rivedono i siti stracolmi, per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti non rimossi: via Starzalunga, via Serao (area perimetrale Iacp), via Napoli, via Brecciame. Non è bastato il piano di stabilità finanziaria voluto dall’amministrazione Cerreto: «Saldare in anticipo i pagamenti mensili (400 mila euro) alla Jacta». L’impresa, a corto di liquidità, batte cassa. Chiede il «saldo dei debiti pregressi»: un anticipo delle rate mensili oltre al canone mensile ordinario. In prospettiva, parte degli otto milioni di euro accumulati dalla gestione fallimentare dell’Unione dei Comuni Calatia e che gravano sui Comuni di Maddaloni e San Nicola La Strada. È una richiesta irricevibile perché la gestione di quei debiti è affidata ad un contenzioso giudiziario. Intanto, senza un anticipo, la Jacta dichiara «di non possedere le risorse per pagare gli stipendi del personale». Da qui, il blocco dei servizi. Intanto, paga la città. In questo clima di disagi crescenti, parte la mobilitazione per ripristinare «le condizioni di piena agibilità igienica-sanitaria del territorio». Ieri, in un teso confronto, il sindaco Cerreto è riuscito ad imporre una «raccolta straordinaria dei rifiuti elle aree sensibili come le zone perimetrali delle scuole cittadine, l’ospedale, la clinica San Michele». Il necessario per evitare di anche di incorrere nella chiusura delle scuole. Ma il danno ambientale è fatto. Oggi, non si terrà la fiera settimanale in via Serao. Sospesa o limitata l’attività del mercato agroalimentare. E sempre ieri, il sindaco Cerreto ha annunciato soluzioni drastiche: «Non è escluso nessun provvedimento». È stato chiesto l’intervento della Prefettura. Si studia il commissariamento temporaneo dei servizi: il ricorso, come in passato, agli uomini e ai mezzi dell’Asia per rimuovere i cumuli di rifiuti. Costi e danni sarebbero addebitati alla Jacta. Più complessa è la scelta di risoluzione, magari anche consensuale, tra Comune e Jacta. Il capogruppo del Pdl Luigi Bove ammette: «L’emergenza rifiuti è un problema di straordinaria complessità. Per questo, tutti stringerci, in questo momento difficile, attorno al sindaco Cerreto e all’amministrazione comunale perché la lettera che il sindaco Cerreto ha inviato al commissario di governo e alla prefettura è un segnale tangibile dell’impegno massimo profuso da questa amministrazione comunale». Ieri, si è riunita sul caso-rifiuti si è la maggioranza di centrodestra. In serata, è stato convocata la conferenza dei capigruppo consiliari. Dietro le quinte, è partita la corsa contro il tempo. E si confida in una rapida trattativa, magari in Prefettura.