«No alla proroga, ad Avellino siamo pronti con il piano»

Sibilla, Presidente della Provincia: "Tutti gli adempimenti sono ok, vogliamo rispettare la normativa"
19 settembre 2010
Fonte: Il Mattino

Tarsu o non tarsu: questo è il dilemma. Un dilemma che si trascina ormai da più di un anno. Tra proteste, dibattiti e assemblee pubbliche Comuni e Province della Campania si sono contese per mesi il diritto di riscuoterla tanto che il Parlamento decise di concedere ai sindaci una proroga e di avviare la cessione della banca dati per la riscossione con un anno di ritardo. Ora l’anno sta per finire, ma le cronache raccontano di un rovesciamento di fronte: ora sono i presidenti delle Province a non volere il diritto di riscuotere la tassa e il dovere di provvedere alla raccolta. In realtà anche in questo caso il fronte non è compatto: a romperlo è, tra gli altri il presidente della Provincia di Avellino, il senatore Cosimo Sibilia che spiega: «Io voglio osservare la legge. La norma dice che noi dobbiamo partire completamente con la provincializzazione entro il 1 gennaio e noi siamo pronti a farlo. Abbiamo già varato il piano industriale e risposto a tutti gli adempimenti. Lo ripeto: fermo restando il rispetto delle volontà altrui, noi non vogliamo nessuna proroga e andremo aventi per la nostra strada». Quella di Avellino, insieme a Benevento e Salerno, è ritenuta una Provincia virtuosa, mentre Napoli e Caserta fanno da sempre la parte delle pecore nere: nella loro area si sono accumulati gli sversamenti abusivi, si sono moltiplicate le discariche, è lievitato il numero dei dipendenti dei consorzi di bacino che ora dovrebbero transitare nei ranghi delle società provinciali. Quando questo avverrà le spese si moltiplicheranno anche perché molti Comuni, soprattutto nel napoletano, hanno intanto appaltato il servizio a ditte esterne i cui dipendenti non potranno essere licenziati. Una situazione molto tesa: basti pensare che il direttore della SapNa, la società provinciale napoletana, ha già ricevuto due lettere di minacce. In ogni caso l’azienda provinciale napoletana sta per chiudere la gara per appaltare a una ditta esterna la riscossione della Tarsu che dovrebbe essere riscossa dalla Provincia a partire dal primo gennaio. Tutto questo, ovviamente, se non arriverà il rinvio più volte auspicato dall’assessore all’ambiente della Provincia di Napoli, Giuseppe Caliendo, che nelle scorse settimane aveva già sottolineato: «Mancano gli impianti e i soldi per pagare i lavoratori dei bacini. Io sono sempre ottimista però ora posso solo dire che se la proroga non arriva ci fermeremo dove siamo arrivati, miracoli non se ne fanno». E probabilmente domani nell’incontro con la Protezione Civile si parlerà anche del possibile rinvio del passaggio di consegne tra Comuni e Province.

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