Notte di rabbia e oggi barricate
Impugna i poteri straordinari il Commissario Gianni De Gennaro e in deroga alle sentenze della magistratura riapre il sito di Coda di Volpe. Un fulmine a ciel sereno per quanti credevano ormai chiusa la vicenda relativa allo stoccaggio di circa 23 mila tonnellate di balle alla foce del fiume Sele. "Uno schiaffo alla democrazia" lo hanno definito i cittadini, convinti che le due sentenze della Procura di Salerno e del Tar Lazio fossero riuscite a scongiurare l'arrivo dei rifiuti nell'agro di Eboli. Ma così non è stato e dopo appena due settimane dalla convalida del sequestro dell'impianto, da parte del Gip Di Nicola su richiesta del Pm Angelo Frattini, si è punto e a capo. Il Nucleo operativo ecologico sabato pomeriggio è tornato sul luogo per procedere al dissequestro e alla notifica di una nuova ordinanza commissariale, in base alla quale l'impianto di depurazione di Eboli sarebbe nuovamente tornato nelle mani del Consorzio di bacino Sa2, ente gestore del futuro sito di stoccaggio. Attimi di concitazione, sui volti dei tanti agricoltori accorsi sul luogo rabbia e delusione. E dopo una notte insonne trascorsa in strada a presidio dell'area, si sono ritrovati ieri mattina sulla Marina di Eboli per manifestare il proprio dissenso ai rappresentanti delle istituzioni riunitisi presso la sede dell'Istituto Orientale di Napoli per un consiglio comunale straordinario. «Ora basta, siamo davvero stufi di essere presi in giro; politici e parlamentari offrono solo soluzioni improvvisate e sembra che solo oggi si siano accorti del problema - hanno urlato i cittadini - se fallimento delle istituzioni c'è stato, chiediamo che i politici locali si dimettano». L’assessore all'Ambiente di Eboli raccoglie il malcontento della popolazione e pensa alle dimissioni: «Non si è stati in grado di proteggere questo territorio - chiosa Pierino Infante - è assurdo credere di tutelare produzioni doc, dop ed igt abbancando in questo territorio tonnellate di rifiuti. La nostra economia non potrà mai reggere un colpo così duro». Nelle parole dell'assessore Infante l'amarezza di chi sa che Eboli è oggi tra i pochi Comuni campani ad aver avviato la raccolta differenziata, riscuotendo già i primi significativi risultati. Ma ciò non è bastato a sottrarla al "piano De Gennaro". L'immissione nel sito sarebbe avvenuta prima ancora che il nuovo procedimento fosse notificato alla Questura di Salerno; un atto formulato lo scorso 14 maggio e di cui tutti ignoravano l'esistenza, e che solo a notte fonda (ore 1,30 di ieri) sarebbe stato notificato al Consorzio di bonifica in Destra Sele, ex gestore del depuratore, defenestrato dal Commissariato. La nuova ordinanza non lascia margini di trattativa: il Commissariato ha bisogno del sito di foce Sele per liberare gli impianti di Cdr, da settimane bloccati per esubero di balle. «Siamo alla sospensione della democrazia - sbotta il primo cittadino Martino elchionda (nella foto), che ieri mattina ha raggiunto contrada Coda di volpe - Impugneremo anche quest'ordinanza e sosterremo fino in fondo questa battaglia per scongiurare una catastrofe economica ed ambientale». E mentre si studiano in sinergia con il Consorzio di bonifica nuove strategie legali per opporsi all'ennesima ordinanza, la popolazione è ormai esasperata. Questa mattina è attesa una mobilitazione popolare a Santa Cecilia, mentre nel pomeriggio una delegazione composta da decine di manifestanti raggiungerà palazzo Sant'Agostino per un confronto in Provincia.