Tarsu nelle periferie, non ci saranno le maxi-bollette
Non ci sarà la stangata della Tarsu nelle periferie di Avellino. Dopo la sospensione della prima rata del bollettino arriva la revoca del provvedimento. La notizia è stata diffusa al termine del vertice tra il presidente del consiglio comunale, Antonio Gengaro, e il gruppo di lavoro che ha effettuato l'accertamento disposto dal sindaco Galasso: gli assessori Capone e D'Avanzo, il segretario generale Tedeschi, il dirigente del settore Finanze, Gianluigi Marotta, e la responsabile del servizio, Amalia Leo. I cittadini residenti nelle contrade rurali del capoluogo riceveranno nuove cartelle esattoriali entro il mese di novembre. I nuovi importi saranno determinati dall'aggiornamento del 16% di aumento della Tarsu imposto dalla legge e dalle riduzioni della tariffa previste dal regolamento del 1994. Domani mattina il presidente del consiglio comunale riunirà i capigruppo dei partiti di maggioranza e opposizione per la convocazione della seduta monotematica sui rifiuti così come avevano chiesto i consiglieri di Udc e Vento di centro. «I fatti mi hanno dato ragione - commenta il consigliere Dino Preziosi che aveva sollevato il caso - l'amministrazione comunale, finalmente, si è resa conto che il regolamento emanato nel 1999 era inapplicabile in quanto era stato sospeso dalla delibera numero 35 del consiglio comunale del 29 febbraio del 2000 che, sospendendo l'efficacia del regolamento, faceva rimanere in vigore il precedente regolamento del 1994 che prevedeva agevolazioni per i cittadini delle periferie per i disagi provocati dalla distanza dei cassonetti dalle abitazioni. Questo dimostra anche che l'opposizione, come ho più volte denunciato, non aveva mai votato una delibera in cui si parlava di aumentare la tassa sui rifiuti. Il dietrofront dell'amministrazione comunale non è una mia vittoria ma è un atto di giustizia nei confronti dei cittadini che sarebbero stati costretti a pagare somme elevate sulla base di atti inesistenti. Dal punto di vista politico questa storia dimostra che l'amministrazione Galasso si muove senza programmi e che, quando si ostina a non voler cogliere i suggerimenti e le strategie proposte dalla minoranza, dimostra di non andare nell'interesse della comunità». Il consiglio comunale sulla Tarsu si riunirà entro la fine del mese. «Sarà l'occasione per fare chiarezza - dice Gengaro - il consiglio comunale è stato finora indotto in errore perché la materia è regolata da una serie di atti spesso in contraddizione tra loro. Fortunatamente, c'è la possibilità di rimediare agli errori per cui, il consiglio comunale dovrà servire sia per chiarire che non ci saranno aumenti della tassa sui rifiuti se non quelli in misura del 16% applicati in tutta la città sia per semplificare la normativa sui rifiuti per evitare, in seguito, problemi di interpretazione. Io ritengo che le regole che riguardano la gestione dei rifiuti, attualmente disciplinate da decine di atti, debbano essere riuniti in un Testo unico dei rifiuti comunali». Il comitato residenti, che aveva congelato la battaglia in attesa dell'esito dell'accertamento avviato dal comune, esulta per la vittoria ottenuta. «Il Comune non ci ha fatto nessun regalo, ha semplicemente riconosciuto un nostro diritto - dice la presidente, Elvira Panarella - è stato un atto di giustizia revocare il provvedimento. Era impensabile che l'amministrazione comunale continuasse a perseguire la strada erroneamente intrapresa pretendendo il pagamento di somme non commensurabili ai servizi offerti. Il principio dell'equità non può assolutamente essere derogato e, soprattutto, non può farlo un ente che deve tutelare i suoi cittadini senza creare illegittime e assurde disparità».