Allarme Rifiuti: torna l'incubo delle ecoballe

Termovalorizzatore a rilento e discariche quasi sature, chieste nuove aree per lo stoccaggio
16 settembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La situazione Il termovalorizzatore funziona a scartamento ridotto e torna l'incubo delle balle. La spazzatura lavorata dagli «Stir», infatti, non può essere portata in discarica, ma per legge deve essere bruciata. E se Acerra ingoia solo 600 tonnellate al giorno al posto delle duemila previste, le restanti 1400 devono essere sistemate da qualche parte. Al momento sono due i siti individuati in località Pantano ad Acerra e a San Tammaro nel casertano. Spiega il direttore tecnico della SapNa, la società che dovrebbe gestire il ciclo dei rifiuti per la Provincia di Napoli: «A noi è pervenuta da parte della missione operativa della protezione civile la richiesta di poter temporaneamente utilizzare una delle piazzole libere in località Pantano per abbancare le balle provenienti dagli Stir della provincia di Napoli. L'azienda ha dato il proprio nulla osta salvo consuete verifiche normative». E subito dopo i sopralluoghi che i tecnici del settore ambiente di piazza Matteotti stanno svolgendo insieme alle Asl e all'Arpac, il presidente della Provincia, Luigi Cesaro dovrebbe firmare un decreto di autorizzazione. Si ripete, dunque, quello che è successo negli anni passati quando i Cdr (poi declassati a Stir) funzionavano e il termovalorizzatore non era stato ancora inaugurato: ogni giorno venivano sformate migliaia di balle: ne sono state accumulati sei milioni. Ora se ne aggiungeranno altre. Almeno fino a quanto l'impianto non riprenderà a funzionare a pieno ritmo. Il che, a quanto pare, non accadrà subito. E non solo: lo stop a due linee del termovalorizzatore (una è ferma per la manutenzione ordinaria e la seconda per un guasto improvviso) stanno portando a una riduzione della quantità di rifiuti portata agli stir di Caivano, Tufino e Giugliano: in quest'ultimo impianto arrivano attualmente cento tonnellate al giorno, quasi un decimo di quello che si potrebbe lavorare. Ovviamente la spazzatura che non viene bruciata finisce in discarica. A Chiaiano dovrebbero andare 750 tonnellate al giorno, in questi giorni se ne portano 900. In queste condizioni diventa difficile coprire il materiale sversato con il terreno e quindi gli abitanti avvertono un odore nauseabondo. Di qui le proteste degli ultimi giorni che non accennano a rientrare: un assemblea potrebbe essere organizzata per lunedì nei locali della stazione del metrò. La decisione di non aprire Terzigno, come chiesto dalla Ue, crea altri problemi: ci vorranno almeno tre anni per mettere in funzione i termovalorizzatori di Napoli e Salerno i cui lavori non sono stati ancora appaltati e intanto tutte le discariche saranno esaurite Ma il fronte degli impianti non è il solo ad essere bollente. E' stato, infatti, rinviato sine die l'incontro che ci doveva essere oggi tra il commissario liquidatore del consorzio Napoli – Caserta, Gianfranco Tortorano, e i sindacati. Non è infatti arrivato da Roma il parere richiesto alla protezione civile sulla gestione della lista degli esuberi. Se ce ne fosse una sola sarebbero avvantaggiati i dipendenti di Napoli che essendo più anziani, eviterebbero in maggior numero la cassa integrazione. Se ce ne fossero due ci guadagnerebbero i lavoratori di Caserta che sono stati assunti dopo. Tortorano ha chiesto alla protezione civile di chiarire l'esatta interpretazione della legge e in attesa di una risposta ieri ha avuto un lungo incontro con il responsabile della struttura stralcio, il generale Mario Morelli. Stranamente, però, nelle stesse ore veniva diffuso un comunicato dalle organizzazioni confederali casertena in cui si annunciava : «Come concordato in Prefettura, la Provincia ha convocato le organizzazioni firmatarie del contratto nazionale per il giorno 23 per l’avvio del tavolo di concertazione in ordine all’applicazione della legge 26/2010». Un modo per scavalcare il commissario liquidatore.

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