Serre, il governo vuole ampliare la discarica
Serre ed Eboli, martorizzate dai rifiuti. Mentre ancora si sversa a Macchia Soprana già si pensa al suo allargamento mentre il depuratore di Coda di Volpe è stato dissequestrato dopo i sigilli apposti dai carabinieri del Noe e in queste ore arriveranno le prime ecoballe. L’allargamento della discarica di Serre potrebbe essere ufficializzato dal presidente Berlusconi nel corso della seduta del consiglio dei ministri in programma mercoledì a Napoli. Una ipotesi progettuale sarebbe già stata chiesta dal capo del Governo ai tecnici del commissariato che hanno realizzato la discarica di Macchia Soprana. Per il momento, però, l’ipotesi sulla quale si sta lavorando prevede un ampliamento sull’area già esistente. In poche parole: saranno ampliate le volumetrie delle vasche. Cosa che, in un certo senso, sarebbe già stata fatta per una delle quattro vasche: in quel caso è bastato semplicemente alzare i muri perimetrali per consentire li sversamento di qualche migliaia di tonnellate di rifiuti in più. Per «motivi di ordine pubblico», dunque, sarebbe stata archiviata dal presidente Berlusconi l’ipotesi di realizzazione di una discarica a specchio rispetto a quella di Macchia Soprana, all’interno dei confini del Comune di Postiglione. E questo perché, vista la situazione incandescente di Napoli e le rivolte anti-discarica in tutta la regione, bisogna prima correre ai ripari in vista della stagione estiva. E Serre, al momento, potrebbe non arrivare alla data del 30 agosto prevista dal protocollo d’intesa con il ministero dell’Ambiente: al momento, difatti, c’è possibilità di scaricare soltanto altre 200mila tonnellate di rifiuti. Ma, in queste ore, la capienza si assottiglia sempre più. Dal commissariato di Governo sarebbero difatti arrivate disposizioni precise: corsia preferenziale per i rifiuti provenienti da Napoli, almeno fino a mercoledì. Così nella nottata tra sabato e domenica sono arrivati via autostrada ben 3000 tonnellate di «munnezza», rispetto alle 1300 «autorizzate» quotidianamente. Secondo indiscrezioni, se in queste ore si riuscirà a raccogliere ancora più spazzatura dalle strade napoletane, questa sarà automaticamente accolta a Macchia Soprana. Tutto ciò a discapito di quella salernitana che, al momento, rappresentano soltanto un quarto dei rifiuti quotidianamente sversati. La situazione in provincia. Poche le tonnellate di rifiuti sversati a Serre da parte dei Comuni. La situazione più grave è nell’Agro. A Pagani una piazzola, destinata ad ospitare un’isola ecologica, è stata destinata a sito di stoccaggio ma è ormai stracolma. Così, in strada compaiono i primi sacchetti abbandonati. Questo perché le quantità di rifiuti che sono autorizzate ad andare al Cdr sono decise di giorno in giorno mentre la raccolta avviene soltanto due volte a settimana. A Nocera Inferiore la situazione peggiora: tre i siti di stoccaggio allestiti dal Comune e già saturi mentre un quarto è stato predisposto, in via provvisoria presso la Seta. Ma la situazione in strada precipita giorno dopo giorno. In Costiera i sindaco rispondono a Paladino con strade pulite anche se non mancano problemi nei piccoli centri all’ingresso della Divina. A Nocera Superiore, invece, la raccolta differenziata con il porta a porta spinto, consente di poter tenere pulita la città. Nel capoluogo, invece, il Comune sta predisponendo ad Ostaglio l’allestimento di una quarta piazzola per lo stoccaggio dei rifiuti. C’è ancora una piccola autonomia ma la spazzatura in giacenza sfiora ormai le 4000 tonnellate. A sud di Salerno il Corisa 4 e il Consorzio Sa3 ricevono a singhiozzo l’autorizzazione a scaricare i rifiuti a Serre. Alcuni Comuni si sono attrezzati con piccoli siti di trasferenza, altri con cassoni. Per il momento la situazione è sotto controllo. La polemica. I Comuni del Cilento rispondono alle accuse di Paladino. Durante quest’inverno hanno presentato al Comune un elenco di aree che potrebbero essere adibite a discarica. Ma, sottolineano alcuni sindaci, quando la Provincia ha avuto la nota si è subito precipitata a proporre queste stesse aree come discarica provinciale. «I siti individuati - sottolinea qualche amministratore - doveva servire a noi: abbiamo ancora 25mila tonnellate di rifiuti cilentani in giacenza in vecchie discariche dal 2001».