Opera in piazza sei depuratori verso la paralisi

I 400 dipendenti senza stipendio
torna a infiammarsi la protesta
15 settembre 2010 - Luigi Ciccarelli
Fonte: Il Mattino

Pozzuoli. Scendono in piazza i lavoratori degli impianti di depurazione gestiti dalla Hydrogest Campania, che domani mattina terranno una manifestazione di protesta sotto la sede della Regione, a Santa Lucia. La protesta nasce dal mancato pagamento delle spettanze per il mese di agosto e per chiedere la convocazione di un tavolo istituzionale relativo al futuro degli impianti e dell’intera forza lavoro. La manifestazione avrà inizio alle 10 e riguarderà tutti i circa 400 lavoratori dei sei impianti gestiti dalla società formata da Termomeccanica e Giustino Costruzioni (oltre ai cinque depuratori di Cuma, Acerra, Marcianise, Villa Literno e Orta di Atella, c'è anche l’impianto di sollevamento di Succivo). Nonostante la protesta, i lavoratori hanno fatto sapere che garantiranno il normale funzionamento degli impianti. Il mancato pagamento delle spettanze per il mese di agosto è stato motivato ufficialmente da Hydrogest con la situazione di incertezza venutasi a creare dopo la sua decisione di recedere dal contratto di concessione degli impianti. Una scelta - legata secondo Hydrogest alla mancanza di sostegno finanziario della Regione - cui sarebbe dovuto seguire un accordo tra la società e la Regione, riguardante una gestione transitoria di sei mesi che Hydrogest dovrebbe effettuare per consentire nel frattempo all’ente di indire e portare a termine il bando per l’individuazione di un nuovo concessionario. Fondamentale per la chiusura dell’accordo è l’aspetto economico della gestione, che a detta della società varrebbe cinque milioni al mese. Ma l’incontro previsto tra le due parti per chiudere la trattativa è saltato più volte nelle ultime settimane. L’ultimo rinvio è avvenuto lo scorso 3 settembre, quando dalla segreteria del presidente Caldoro è stato comunicato un rinvio di una settimana. Da allora, però, i sindacati non hanno ricevuto alcuna altra comunicazione ufficiale. «Anche per questo motivo protestiamo – dice Gennaro Esposito, rappresentante Rsu della Uilm all’interno del depuratore di Cuma – perché il mancato pagamento dei nostri stipendi è legato al mancato accordo tra Hydrogest e Regione. Dal canto nostro, abbiamo chiesto decine di volte di essere ricevuti dalla Regione, per spiegare quale è la situazione che si vive in queste ultime settimane all’interno degli impianti, ma non abbiamo mai ottenuto risposta. Ma non ci sembra giusto né logico che per poter parlare con qualche interlocutore regionale si debba arrivare a mobilitare 400 lavoratori». La protesta di domani nasce, però, anche per aprire un riflettore sulle prospettive che attendono i lavoratori degli impianti per l'immediato futuro. Il timore espresso dai sindacati è che col subentro di un nuovo concessionario ci possano essere per i lavoratori delle conseguenze negative da un punto di vista contrattuale. «Chiediamo che in vista del nuovo bando di gara – continua Esposito – i sindacati vengano convocati per una negoziazione sul nuovo contratto. Temiamo, infatti, che dal passaggio di cantiere i lavoratori possano ricevere sorprese negative, come la perdita della loro anzianità di servizio o una rivisitazione al ribasso delle retribuzioni». Il rischio paventato dai lavoratori è che, pur di giungere alla scelta di un nuovo concessionario (chiamato a risollevare la gestione e l’immagine della depurazione campana, e a realizzare l’ammodernamento degli impianti, che tantissimi problemi ha avuto finora), la Regione finisca con il prevedere condizioni contrattuali che sacrifichino i diritti dei lavoratori sull’altare della funzionalità della depurazione e del ritorno economico per la società che verrà.

Powered by PhPeace 2.7.16