Frane e alluvioni, senza piano due Comuni su tre

Maglia nera alle Province di Napoli e Caserta. Per Atrani il protocollo doveva essere modificato
15 settembre 2010 - Paola Perez
Fonte: Il Mattino

Di fronte all’alluvione che trasformava il paese in un presepe di fango, la gente di Atrani ha risposto al meglio: non solo dopo il disastro, armandosi di pale e secchi per liberare le strade, ma soprattutto durante. Salire ai piani alti. Chiudere le porte. Non uscire. Tre accorgimenti che hanno salvato tutti tranne la povera Francesca, ancora dispersa tra la spiaggia e il mare. Preparazione specifica o abitudine a fronteggiare i capricci della natura? Un fatto è certo: ogni comune deve dotarsi di un piano d’emergenza, calibrato sulle caratteristiche del territorio, da mettere in atto in caso di necessità. Ma in Campania non sono molte le amministrazioni municipali provviste del necessario strumento anti-catastrofe: non oltre il 40 per cento del totale, fa sapere la protezione civile regionale. Maglia nera alle province di Napoli e Caserta, mentre nel salernitano l’attenzione al problema risulta decisamente più alta. Il comune di Atrani da questo punto di vista è virtuoso: il piano esiste da anni ed è tuttora valido, non essendo prevista una scadenza né l’obbligo di aggiornarlo . Ma esiste pure l’ammissione formale che bisognava adeguarlo a diverse esigenze. Risale infatti al 2003 - secondo i dati raccolti dalla Regione - l’approvazione delle linee guida per un nuovo dispositivo di tutela dei cittadini, meglio legato alle caratteristiche del suolo e ai possibili effetti di un disastro. Un nuovo dispositivo che però non ha mai visto la luce. Tra la spiaggia e il mare di Atrani continuano le ricerche di Francesca. Nel paese si fa il punto dei danni: ieri è stata preparata la lista dei negozi da riparare, consegnata direttamente nelle mani dell’assessore regionale Edoardo Cosenza. E continuano gli accertamenti della magistratura - si indaga per disastro colposo - sul carteggio nelle fasi dell’emergenza. I pm hanno acquisito un fax trasmesso al comune di Atrani alle 18.27 dalla centrale operativa regionale della protezione civile. «Dalle informazioni assunte dagli enti territoriali non sono segnalate al momento situazioni che determinano pericolo per la pubblica e privata incolumità». Sottovalutazione del rischio? Niente affatto, fanno sapere i tecnici della Regione: e invitano a leggere il passaggio successivo del documento, dove si chiede agli interlocutori di informare tempestivamente la centrale nel caso si verificassero situazioni critiche. Non siamo stati noi a sottovalutare, è in sostanza la loro tesi: semplicemente non siamo stati avvisati dalle autorità competenti sul territorio. Ultima parola alla Procura.

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