Tarsu, è tregua fino a Novembre

Un centinaio di persone al sit-in
E il Comune congela le bollette; "Controlleremo caso per caso"
11 settembre 2010 - Cinzia Puopolo
Fonte: Il Mattino

Nella battaglia per l'aumento della Tarsu la prima vittoria va ai cittadini. Il Comune fa dietrofront e sospende il pagamento della prima rata delle cartelle esattoriali. Slitta a novembre il primo bollettino della Tarsu per il 2010. Ma la protesta, dopo il sit-in di ieri mattina, è solo sospesa. Dal Comune di Avellino non c'è stata nessuna revoca della delibera con la quale il consiglio comunale ha abrogato l'articolo 9 del regolamento sui rifiuti che concedeva agevolazioni sulla tassa per i disagi provocati dalla lontananza dai cassonetti. Saranno gli accertamenti di natura contabile e giuridica, avviati d'ufficio dal Comune, senza la necessità da parte degli utenti di presentare ricorso, a stabilire la legittimità o meno dell'aumento della tassa sui rifiuti. Tutto dipenderà dalla distanza dei contenitori dalle abitazioni. Gli uffici effettueranno le verifiche delle singole posizioni utilizzando come parametro la mappatura dei punti di raccolta dei rifiuti. Un lavoro certosino che vedrà impegnati, nelle prossime settimane, dipendenti dell'ufficio Tributi e del settore Ambiente. Entro il mese di novembre saranno inviate le nuove cartelle esattoriali eventualmente aggiornate. Le rassicurazioni del sindaco Galasso e dell'assessore Capone hanno fatto scattare una tregua nella battaglia ingaggiata dai residenti nelle periferie contro il Comune di Avellino per le esorbitanti bollette della spazzatura recapitate in questi giorni a circa quattrocento famiglie che abitano nelle contrade rurali. Una protesta che non si è fermata nemmeno davanti alla sospensione del pagamento della prima rata della cartella esattoriale. Non erano tantissimi, ieri mattina, al sit-in davanti al municipio. Un centinaio i manifestanti in rappresentanza di tutte le contrade rurali che si ritengono danneggiate dal provvedimento del comune: Picarelli, Valle, contrada Scrofeta, contrada Chiaire, Bosco dei preti, contrada Bagnoli ed altre zone agricole. Invece di cartelli e striscioni, impugnavano le cartelle esattoriali con gli importi lievitati di oltre il 300%. «Pagavo 74 euro e mi ritrovo a doverne pagare 287 - afferma Quirino Picariello -. Dalla mia abitazione al primo contenitore di rifiuti c'è più di un chilometro di distanza». I residenti delle periferie si sentono trattati come cittadini di serie B. «A chi abita in città vengono offerti i servizi e a noi che versiamo nel più totale abbandono viene chiesto di pagarli senza poterne usufruire», tuona Gerardo Coppola che arriva da Bosco dei preti. Gli assessori Festa e Capone hanno ricevuto una delegazione di manifestanti, accompagnata dai segretari delle associazioni dei consumatori, Testa per Mdc e Mediatore per l'Adoc. «Abbiamo spiegato ai cittadini che non si è trattato di un provvedimento di punizione o vessazione - dice l'assessore Capone -. Gli uffici hanno seguito l'iter dettato dalla delibera di consiglio comunale. Il riesame complessivo della situazione, caso per caso, ci permetterà di correggere eventuali errori che hanno portato ad aumentare la tassa sui rifiuti anche ad utenti che risiedono in aree non ancora servite dalla raccolta differenziata. La sospensione del pagamento della prima rata ci permetterà di avere il tempo di effettuare gli accertamenti e, laddove se ne dovesse intravedere la necessità, rettificare i ruoli».

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