Tarsu sospesa, ma la bagarre non si placa

Confermato il sit-in: "Non basta lo stop alla prima nota"
E c'è chi annuncia il ricorso al Tar
10 settembre 2010 - Cinzia Puopolo
Fonte: Il Mattino Avellino

Il Comune di Avellino fa un passo indietro: il sindaco Galasso s’impegna a sospendere la prima rata della Tarsu e ad avviare uno screening delle cartelle esattoriali. Ma l’annuncio non basta a fermare la protesta. Cittadini e consumatori scenderanno in piazza ugualmente. Il sit-in di protesta dei residenti nelle contrade rurali, in programma per questa mattina alle 11 in piazza del Popolo, non è stato annullato. I cittadini chiedono la revoca della delibera con cui il consiglio comunale ha abrogato l'articolo 9 del regolamento che concedeva agevolazioni sulla Tarsu agli abitanti delle zone rurali per i disagi provocati dalla lontananza dei punti di raccolta dalle abitazioni. Il Comune, per il momento, si è limitato alla sospensione del pagamento della prima rata, attivando verifiche di natura contabile e giuridica che precederanno l'invio di nuove cartelle esattoriali con proroga al 30 novembre. «A fronte della mancata entrata in vigore del sistema di raccolta porta a porta nelle zone rurali - chiarisce il sindaco Galasso - ho chiesto di riesaminare d'ufficio i singoli casi. Laddove sarà possibile, si provvederà all'emissione di nuovi avvisi di pagamento». Ma la rivolta non si placa e, anzi, coinvolge anche le associazioni dei consumatori che minacciano il ricorso al Tar. «Non si può pretendere il pagamento di servizi che non vengono erogati - afferma Generoso Testa del movimento difesa del cittadino -. Abbiamo ricevuto una valanga di segnalazioni dai residenti nelle zone agricole del capoluogo. Stiamo valutando la possibilità di un ricorso nelle sedi giudiziarie contro il provvedimento illegittimo messo in campo dal Comune di Avellino che pretende il pagamento di servizi che non vengono erogati. Quanto richiesto nelle cartelle esattoriali non trova nessuna giustificazione fino a quando non saranno assicurati gli stessi servizi, con la stessa frequenza, che attualmente vengono garantiti nel centro della città». Le associazioni a tutela dei consumatori (coinvolte 400 famiglier) si schierano, dunque, al fianco degli abitanti delle periferie nella battaglia ingaggiata contro il Comune per l'aumento della tassa sui rifiuti che in alcuni casi supera il 300%. «Assicurerò la mia presenza al sit-in - dice Attilio Mediatore dell'Adoc -. L'amministrazione comunale deve correre ai ripari perché sta mettendo in atto una vera e propria ingiustizia. Con questo provvedimento, chi ha di meno finisce per pagare di più. Mi chiedo con quale assurdo presupposto i nostri amministratori hanno pensato di far pagare la stessa tariffa a chi deve prendere la macchina per andare a conferire i rifiuti nel cassonetto più vicino alla propria abitazione e chi, come gran parte dei residenti del centro della città, non deve scomodarsi perché i contenitori sono addirittura piazzati all'interno dei portoni». Che ai cittadini delle periferie debbano essere assicurati gli stessi servizi di chi abita nel centro della città è un principio dal quale non si può derogare anche secondo il presidente del consiglio comunale, Antonio Gengaro, che sull'argomento convocherà entro la fine del mese il consiglio comunale così come richiesto da Udc e Vento di Centro. Il comitato residenti nelle periferie, intanto, suona la carica per la manifestazione di questa mattina. «Saremo in tanti a far sentire la nostra voce - dice la presidente Ivana Panarella - se il comune ha commesso un errore è giusto che ponga rimedio senza ostinarsi a perseguire la strada dell'illegittimità o cercando di bloccare la rivolta con la proroga del pagamento della prima rata della Tarsu. Chiediamo lo sgravio del costo del servizio non effettuato fino a quando anche a noi, come nel centro della città, non sarà garantita la differenziata porta a porta».

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