Scarichi e rifiuti, volo sul degrado dell'area domizia
«Della salute del mare bisogna occuparsene non solo in estate, ma soprattutto nella stagione invernale». È convinto di questo Gaetano Montefusco, legale di Costa di Sogni, l’associazione che si batte da anni per portare la «Bandiera Blu» sul litorale domizio. E a tal proposito ha noleggiato un elicottero col quale domani farà un lungo volo sulla linea della costa casertana e quella di Cuma. In sua compagnia ci sarà Giovanni Romano, l’assessore all’ambiente della Regione Campania. Lo scempio All’esponente della giunta Caldoro saranno mostrati gli scempi ecologici e il forte carico d’inquinamento creato al mare domizio dai corsi d’acqua superficiali. Il focus cadrà certamente alle foci dei canali fognari di Cuma e dei Regi Lagni. Ma non saranno trascurati altri focolai d’inquinamento, come le foci del fiume Volturno, dell’Agnena, del Savone e del fiume Garigliano. «La visione dall'alto - sottolinea Gaetano Montefusco - darà maggior comprensione alla validità del progetto di Costa dei Sogni che si propone di ripristinare la balneazione mediante l'integrazione della depurazione delle acque a mezzo di condotte sottomarine. E i nuovi amministratori di palazzo Santa Lucia - continua il dirigente dell’associazione ecologista - sembrano particolarmente sensibili a quest’argomento». I Regi Lagni Intanto, però, nell’immediato la Regione Campania deve risolvere una nuova e ben più grossa grana relativa ai depuratori dei Regi Lagni. La Hidrogest Campania, l’azienda che da tre anni gestisce gli impianti del Ps3 sotto il regime della finanza di progetto, ha presentato la scorsa settimana una richiesta ufficiale di rescissione unilaterale del contratto; peraltro, con carattere immediato. Nel frattempo gli oltre cinquecento addetti dei sei impianti di depurazione non hanno ottenuto lo stipendio di agosto e sono da oltre una settimana in uno scontato «stato d’agitazione». Questa situazione fa ovviamente venire i brividi a tanti sul litorale domizio, che ricordano con terrore all’ultima agitazione degli operai dei depuratori, quando nel giugno del 2009 scaricarono a mare per tre giorni i reflui senza alcuna depurazione, creando un vero e proprio disastro ecologico che si ripercosse sull’intera economia del litorale. Il vertice Proprio in queste ore i dirigenti della Hydrogest e i responsabili della Regione stanno tenendo un summit negli uffici del centro direzionale. La Regione Campania, a quanto pare, è intenzionata a far valere la clausola contrattuale secondo cui il committente ha la facoltà di rescindere il contratto, ma solo dopo un preavviso di sei mesi. Pertanto il consorzio costituito dalla ligure Termomeccanica (che già gestisce il depuratore di Ponticelli) e la Giustino Costruzioni, dovrebbe continuare il proprio lavoro fino al prossimo 28 febbraio. E si tratterà in ogni caso di una gestione parziale. Gli impianti I tre impianti di depurazione ricadenti nel territorio di Caserta (Villa Literno, Gricignano d’Aversa e Marcianise), infatti, furono sequestrati lo scorso marzo dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ipotizzò per la Hydrogest il disastro ambientale. E furono affidati a un custode giudiziario. Della gestione giudiziale degli impianti di depurazione è soddisfatto Tammaro Tavoletta, segretario regionale dell’Ugl Energia, il quale sostiene che gli impianti, seppure non a pieno regime, stanno finalmente funzionando. «Sotto la gestione della Hydrogest - sottolinea il sindacalista - dall’impianto della foce dei Regi Lagni usciva non più di un camion di fanghi al mese per essere trasportato negli appositi impianti di trattamento. Da quando c’è il custode giudiziario i camion sono saliti a due, tre al giorno». Decisamente un buon risultato, che si è probabilmente trasformato nel lieve miglioramento della salute del mare casertano di questa estate 2010. Ciononostante, il mare che bagna la costa domizia non riesce a togliersi dalle spalle la maglia nera a causa dell’eccessivo carico inquinante riversato quotidianamente dai canali fognari. La speranza Un segnale di speranza, però, lo lancia proprio il sindaco del Comune con il tratto di costa più inquinato d’Italia, Castelvolturno. Secondo Antonio Scalzone, infatti, se ognuno dei soggetti interessati e soprattutto le istituzioni faranno la propria parte, nel giro di tre, quattro anni, il litorale domizio potrà tornare ad avere non solo qualche tratto di costa utilizzabile in più rispetto al passato, ma addirittura la piena balneabilità». In pratica, le speranza del litorale domizio, sono tutte affidate a un volo in elicottero e al successivo intervento di bonifica da parte della Regione.