Bagloni, sotto accusa variante e pareri compiacenti

Comune e ministero dell'Ambiente nel mirino. la procura: i controllori hanno avallato le scelte dell'azienda
9 settembre 2010 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Una variante al piano di bonifica, una serie di pareri tecnici espressi dagli organi di controllo e le analisi condotte in laboratorio. Sono questi i punti forti dell’inchiesta condotta dalla Procura partenopea nei confronti di Bagnolifutura, la società di trasformazione urbana nata per rimuovere da Napoli ovest i veleni di un lungo passato industriale. Truffa e omessa bonifica le principali accuse ipotizzate dagli inquirenti, in uno scenario investigativo di ampia gittata. A finire sotto inchiesta non è solo la «stu» creata per riqualificare Napoli ovest, ma anche istituzioni cittadine e nazionali: Comune, Provincia, Arpac e finanche il ministero dell’Ambiente. In sintesi, due sono le ipotesi degli inquirenti: dopo anni di interventi, il territorio della periferia occidentale non sarebbe stato bonificato; poi: gli organi di controllo si sarebbero limitati ad avallare le scelte societarie, senza ostacolare strategie che oggi finiscono al centro delle indagini. Versioni respinte in modo categorico da Bagnolifutura, difesa dal penalista napoletano Riccardo Polidoro, che pone l’accento anche sui possibili contraccolpi negativi dei tempi previsti per un processo tanto complesso. Ma ecco i cardini di un’inchiesta top secret, secondo quanto emerge dalle mosse finora sfoderate dagli inquirenti, alla luce di blitz e acquisizioni documentali che hanno investito i centri decisionali cittadini, ma anche sulla scorta del racconto reso da potenziali testimoni, persone finora ascoltate a sommaria informazione. Siamo ad aprile scorso, quando nell’ufficio ambiente del Comune viene acquisita la variante ai piani di bonifica, un documento con cui si approva la modifica da area «residenziale» a «commerciale» di un’ampia fetta di territorio. Si tratta di un cambio di destinazione d’uso sul quale evidentemente insistono le indagini, a partire da un paio di domande: perché bollare come «commerciale» un’area destinata ad ospitare aiuole e parchi giochi? Perché c’è stata la variante? I pareri È al dipartimento ambiente del Comune che vengono poi acquisiti da parte della pg una serie di pareri tecnici evidentemente ritenuti conformi o troppo compiacenti rispetto alle scelte societarie. Il triangolo Inchiesta del pool mani pulite dell’aggiunto Francesco Greco, da due anni in campo il pm Stefania Buda. Una trama accusatoria tutta da verificare, è bene chiarirlo, che punta a fare chiarezza su una sorta di triangolo: Bagnolifutura, enti locali, ministero dell’Ambiente. Un gioco di specchi a voler interpretare il ritmo di indagini ancora sotto traccia, in cui le mosse della Bagnolifutura sarebbero state sistematicamente ratificate da enti locali e Ministero. L’Arpac Per mesi gli inquirenti hanno passato al setaccio anche gli uffici dell’agenzia regionale di controllo in campo ambientale. Cosa cercano dall’azienda colpita nel giro degli ultimi due anni dalla doppia inchiesta Udeur? In questo caso, al centro delle indagini finiscono le certificazioni di analisi dei terreni operate nel corso dei vari step della bonifica: certificati a cui evidentemente i titolari delle indagini non danno molto credito. I contrattisti Anni di indagine, acquisiti agli atti tanti documenti, difficile orientarsi. Non sono passate inosservate in questi mesi, le analisi svolte da biologi e da tecnici utilizzati part-time, i cui impegni lavorativi sono finiti sotto i riflettori dei pm: sembra infatti che al vaglio degli investigatori siano finiti alcuni contratti interinali, retribuiti dalla stessa Bagnolifutura. Un tassello in più - nell’ottica di chi sta indagando - per insistere su una domanda di fondo: che differenza c’è in questa storia tra controllori e controllati?

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