Rifiuti, un piano da 68 milioni per la normalità
«Siamo tutti chiamati ad una prova di grandissima responsabilità, affinché quanto è accaduto fino ad oggi sia soltanto un lontano ricordo». Questo il messaggio lanciato dal Presidente della Giunta provinciale, Cosimo Sibilia, alla presentazione del Piano Industriale di «IrpiniAmbiente», nuova società pubblica deputata alla realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia. In apertura, il numero uno di Palazzo Caracciolo ha tenuto a precisare come «nonostante si sia fatta un pò di letteratura» la Provincia irpina sia la prima tra le altre realtà campane ad aver presentato il progetto. Per Sibilia non ci sono dubbi: «I consiglieri provinciali di maggioranza ed opposizione hanno il dovere di condividerlo, in quanto si tratta di operare una svolta radicale dopo 16 anni di commissariamento e tante pagine nere». A riprova del massimo impegno profuso, Sibilia ha anche ricordato come l’ente di Palazzo Caracciolo abbia provveduto tra i primi, nel maggio scorso, a richiedere al Governo una deroga dagli obblighi derivanti del patto di stabilità, al fine di ottenere tutti i fondi necessari a realizzare il progetto. Quindi, una considerazione sul mantenimento dei livelli occupazionali nel passaggio della gestione del ciclo dei rifiuti ad IrpinAmbiente, aspetto sul quale maggiormente si sono riscontrate le perplessità di sindacati ed opposizione: «Saremo vicini alle esigenze dei lavoratori e cercheremo di tutelare al massimo l’occupazione - ha promesso - ma tollereremo poco i certificati medici e l’assenteismo». L’esposizione degli aspetti tecnici del piano industriale e delle finalità attraverso le quali realizzare un efficiente ciclo integrato dei rifiuti è stata affidata al curatore del progetto, Felicio De Luca. Sessantotto i milioni di euro necessari a realizzarne le linee programmatiche. «Cercheremo innanzitutto di rendere il ciclo autonomo dal punto di vista impiantistico» - ha esordito. Ripristino delle isole ecologiche dismesse, incremento degli impianti di compostaggio e ed ammodernamento di quelli esistenti le frontiere individuate. Quindi, un passaggio sulla discarica di Savignano: «Avrà un vita utile molto breve - ha dichiarato. Tre o quattro anni al massimo. Ed un buon ciclo non può prescindere da una discarica». Per questo, il tecnico irpino ha sottolineato anche come l’altro elemento fondamentale per la realizzazione di un efficiente ciclo integrato sarà la raccolta differenziata. In linea con le normative vigenti, che impongono di giungere entro il 2012 ad una soglia del 75%, De Luca ha parlato di un obiettivo «oneroso e difficile, per il raggiungimento del quale è stato individuato un progetto di raccolta molto spinto, che, ad eccezione di poche aree, prevedrà necessariamente il porta a porta e l’eliminazione del sistema dei cassonetti». Razionalizzare i metodi di raccolta ed arrivare ad un servizio omogeneo in tutte le variegate realtà irpine le priorità indicate proprio alla luce del fondamentale traguardo. Infine, l’assessore provinciale all’Ambiente, Domenico Gambacorta, ha evidenziato innanzitutto come il punto fondamentale della pianificazione risieda nella concertazione avuta con gli amministratori ed i sindacati». Quindi, l’esponente della Giunta provinciale si concentrato sulla questione dell’annunciato aumento della Tarsu. «Ci obbligano le normative vigenti - ha riferito - ma cercheremo di venire incontro ai cittadini introducendo sistemi di premialità». E sul destino dei 600 lavoratori che dovranno essere assorbiti da IrpiniAmbiente entro il prossimo gennaio Gambacorta osserva: «Certamente potranno esserci degli esuberi, ma cercheremo di evitarli lavorando insieme alle amministrazioni locali».