Occhi elettronici per difendere la Grotta Azzurra

Spesa divisa tra Capri e Anacapri
Monitor in funzione 24 ore su 24 nelle sedi di vigili e guardiacoste
8 settembre 2010 - Anna Maria Borriello
Fonte: Il Mattino

Capri. La Grotta Azzurra sarà videosorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro. A stabilirlo è stata la giunta di Anacapri che ha accolto la proposta dell’assessore ai lavori pubblici Ermanno Balsamo per l’istituzione del servizio di telecamere all’esterno del sito. Adesso si attende la ratifica del provvedimento da parte del Comune di Capri. L’idea è nata questa estate dopo che alcuni episodi hanno portato all’attenzione delle cronache la Grotta Azzurra. C’è stata la caduta in mare di due turisti che sono stati lasciati in balia delle onde e anche la lite furibonda tra due battellieri. La commissione intercomunale, che si occupa delle biglietterie di Villa Jovis e della Grotta Azzurra, in una seduta congiunta ha deciso che lo specchio d’acqua e l’ingresso alla grotta dovesse essere munito di un servizio di videosorveglianza. Un sistema per garantire sia la sicurezza dell’antro che la correttezza del servizio di trasporto che viene offerto ai visitatori. «La spesa, che ammonta a poco meno di ventimila euro - spiega il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta - verrà egualmente ripartita nel bilancio dei Comuni di Capri ed Anacapri. I monitor sui quali scorreranno le immagini saranno installati all’interno degli uffici dei comandi delle polizie municipali di Capri ed Anacapri ed anche in quelli della Capitaneria di Porto. Al 50% saranno divise anche tutte le spese per il costo d’attivazione ed i canoni del sistema telefonico utili al buon funzionamento del sistema che dovrà andare in funzione nel prossimo mese di Ottobre». Ed a tutelare la qualità dei servizi è arrivata anche la convenzione per l’esercizio di trasporto visitatori nella Grotta Azzurra. Il disciplinare è racchiuso in quindici articoli dove vengono sciorinati tutti gli adempimenti necessari affinché nel servizio non avvengano più incresciosi episodi, come quelli che hanno appannato l’immagine della Grotta-Ninfeo di Tiberio. Una serie di norme che partono dal mantenimento della figura del caposquadra, che coordina ed organizza il servizio, ed è anche responsabile del corretto espletamento dell’attività di trasporto all’interno del sito archeologico. È stato anche fissato il numero di barche, che non devono essere meno di dieci unità nelle ore di apertura, mentre nelle ore di punta il gruppo che viene chiamato «squadra di guardia estiva» non deve essere composto da meno di venti imbarcazioni. Tutti i componenti della cooperativa, a partire dalla firma della convenzione, dovranno indossare divisa e cartellino di riconoscimento, con un numero identificativo ben visibile. Anche le caratteristiche barchette dovranno avere ben visibile il numero di iscrizione al registro delle navi. Un articolo specifio è quello che impone l’obbligo ai battellieri in servizio di usare modi ed atteggiamenti rispettosi nei confronti dei loro colleghi di lavoro, dei passeggeri e dei turisti che sono a terra in attesa di essere imbarcati. La convenzione durerà sino alla fine del prossimo anno e si intende tacitamente rinnovata di anno in anno se non dovessero intervenire novità da regolamentare. Nel caso i battellieri si rendano responsabili di fatti gravi che compromettono il decoro e l’immagine del sito archeologico, la commissione intercomunale può chiedere alla cooperativa di espellere il socio inadempiente dal servizio.

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