Nuove denunce per sversamento non autorizzato
controlli sugli sversamenti illegali proseguono quotidianamente. Anche ieri gli agenti dell’unità operativa di Secondigliano si sono dedicati alla operazione «mani nei sacchetti» che sta producendo risultati insperati. Fino ad ora sono state identificate quasi cento persone tramite i controlli effettuati aprendo i sacchetti e cercando all’interno dati (ricevute, bollette, posta) che possano far risalire al proprietario. La procedura è semplice: dopo aver raccolto dalla spazzatura gli elementi utili all’identificazione, i vigili realizzano un database e poi procedono contattando le persone che risultano «proprietarie» dei sacchetti. Si tratta, generalmente, di persone che abitano in luoghi distanti dal posto in cui vengono ritrovati i rifiuti. C’è già anche un identikit dello «sversatore illegale»: per quanto riguarda l’immondizia comune, per la maggior parte dei casi si tratta di persone che raggiungono Napoli dalla provincia, in particolare da quei comuni dove è scattata la raccolta differenziata. Chi ha un posto di lavoro a Napoli evita di perdere la testa con la divisione del pattume e infila tutto in una busta della spesa che poi lascia ai bordi della strada che percorre venendo al lavoro in città. Per i rifiuti ingombranti, speciali e pericolosi, invece non esiste una provenienza precisa e facilmente individuabile. Si tratta di persone che vivono in ogni zona della città, comprese quelle della Napoli-bene che affidano a persone poco raccomandabili il pattume difficile da sversare e, spendendo pochi euro, si liberano del problema caricandolo sulle spalle dell’intera comunità che è costretta a partecipare ai costi di recupero e smaltimento.