Discariche abusive, spunta il patto tra rom e camorra

Scatta l'inchiesta dell procura dopo le minacce alla polizia municipale
8 settembre 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

Decine di telefonate di solidarietà sono giunte al comando della polizia municipale dopo la diffusione della notizia delle minacce subite dai vigili impegnati nelle indagini sugli sversamenti illegali di rifiuti. Anche l’unità operativa di Secondigliano, alla quale appartengono gli agenti che hanno subito le minacce è stata travolta da messaggi di sostegno: «È la dimostrazione che i napoletani apprezzano il nostro lavoro», ha spiegato il comandante Sementa. Nel frattempo un dettagliato rapporto sugli eventi di sabato scorso è stato presentato alla procura della Repubblica. Una indagine specifica sulla vicenda è praticamente già aperta. L’episodio si è verificato durante l’incendio della discarica che si trova nei pressi del campo rom di Scampia. Mentre i vigili erano impegnati all’interno della discarica nella ricerca di particolari utili a risalire agli sversatori illegali, sono stati raggiunti da due moto di grossa cilindrata guidate da uomini a volto coperto. Una volta vicini gli uomini hanno apostrofato gli agenti della municipale: «Più voi cercate di fermarci, più daremo fuoco alla città», hanno urlato prima di fuggire via. La minaccia, secondo la Municipale, è riferita alla indagine «mani nella spazzatura» che da un mese stanno conducendo gli uomini dell’unità operativa di Secondigliano. Si tratta di una attività di investigazione, condotta in collaborazione con l’Asìa, che sta consentendo di risalire sia all’identità delle persone che gettano illegalmente i sacchetti di rifiuti, che a quella dei grandi inquinatori che lasciano ai bordi delle strade materiali pericolosi. Modi e tempi dell’«avvertimento» rivolto ai vigili hanno indirizzato immediatamente le indagini in direzione della camorra. Incrociando i dati attuali con quelli delle precedenti indagini svolte dalle forze dell’ordine si sta stringendo il cerchio attorno ai legami tra la parte malavitosa dei rom e l’organizzazione camorristica: condividerebbero la gestione della porzione «piccola» del mercato dei rifiuti tossici e illegali da smaltire in modo rapido. Quintali di eternit nascosti sotto ai sacchetti, centinaia di copertoni infilati in mezzo alle discariche che anche i napoletani contribuiscono ad alimentare. Ma sarebbe soprattutto il mercato dello sversamento illegale di rifiuti edili a garantire la parte più cospicua dei guadagni: gettare il materiale in un angolo di strada non costa quanto lo sversamento in discarica ma ha comunque si paga, in questo caso alle organizzazioni malavitose che gestiscono i differenti territori. Il campo rom di Cupa Perillo, e la discarica abusiva che lo circonda, da mesi viene tenuto sotto controllo dalle forze dell’ordine. Secondo una serie di accordi iniziali doveva essere la polizia ambientale a garantire la sorveglianza costante di quel sito di discarica. I riflettori, però, sono stati accesi dalla polizia municipale che ha fatto partire l’operazione di controllo e contrasto delle discariche abusive, proprio da quel luogo. Per affrontare la vicenda del campo di Scampia, è già previsto un vertice in Prefettura al quale parteciperanno rappresentanti di tutte le forze dell’ordine oltre a membri delle associazioni culturali e sociali. In quella occasione si stilerà un piano definitivo di presidio dell’area sia per tutelare la salute degli abitanti del campo che per fermare chi alimenta la discarica abusiva.

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