Ancora fermi porto e colmata a mare

Ex Italsider: resta lontano il quartiere del turismo
Un'attesa che dura da 16 anni
8 settembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Il 60-65 per cento dei suoli è bonificato, forse anche qualcosa in più. A oltre 15 anni dalla chiusura dell’Italsider Bagnoli non è più terra di acciaio e ciminiere ma nemmeno il quartiere del turismo, del mare, del tempo libero e delle aziende non inquinanti agognato e sognato. Perché restano appesi poco meno della metà dei suoli dei quali sulla carta si sa cosa fare ma concretamente congelati. Da un lato da veti politici e dall’altro da ragnatele burocratiche così fitte di cui si è persa anche l’origine. Basta pensare che non è stata ancora risolta la questione della colmata a mare, 300mila metri quadrati di veleni nel mezzo della linea di costa che non si possono smantellare per mancanza di fondi. Nonostante nel Prg questa piattaforma che serviva per trasferire il materiale dell’acciaieria sulle navi non esiste più. E poi la questione del porto. Il quartiere del mare non ha un porto ma solo un progetto di approdo. Bagnoli è altro da sè, altro da quello che dovrebbe essere e altro da quello che era, insomma è un «nero a metà». Il 24 aprile di 8 anni fa nasceva la Bagnolifutura, la società di trasformazione urbana interamente pubblica (90 per cento Comune 7,5 Regione e la restante parte la Provincia) alla quale è stato affidato il compito di costruire il nuovo quartiere. La società ha bonificato suoli per il 60-65 per cento. Entro i prossimi 12 mesi, vale dire per la prossima estate, l’intera zona che supera il milione e 300mila metri quadrati dovrebbe essere sanata almeno stando al cronoprogrammma. Cosa è in corso? Cosa è bloccato? Partiamo dal primo interrogativo. In corso c’è, oltre alla bonifica, il completamento del parco dello sport, nella sostanza è pronto e l’inaugurazione sarà fatta in autunno. Passando da quelle parti - dal lato di via Diocleziano - si può vedere che ci sono campi e piscine. Ma soprattutto l’auditorium. Sono in corso - inoltre - le attività per infrastrutturare la zona. Ovvero i cosiddetti sottoservizi quali strade, fogne, elettricità e via dicendo. Ma l’amaro c’è ed è anche abbondante. Intanto perché è stato impiegato troppo tempo, sono già 16 anni, che si lavora alla rifunzionalizzazione dell’area senza che si sia arrivati alla conclusione. Inoltre, il cuore del progetto della nuova Bagnoli è la restituzione del mare ai napoletani. Obiettivo impossibile da raggiungere perché non è stata nemmeno avviata la rimozione della colmata. Servono 120 milioni di euro che negli ultimi 5 anni i governi che si sono succeduti hanno stanziato e ritirato una enormità di volte.

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