Servizio rifiuti e comuni morosi, sos al Pregetto

In arrivo l'intimazione di Blasco, possibile una black list. L'ipotesi finale della rimozione.
7 settembre 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino

Nuovo appello al Prefetto. La questione finanziaria del comparto rifiuti è nuovamente nelle mani del rappresentante di governo. Stavolta è stato direttamente il presidente dell'Amministrazione Provinciale Cosimo Sibilia ad invocarne l'intervento e l'opera di mediazione. Una situazione non più sostenibile, ha ribadito il numero uno di palazzo Caracciolo nel corso dell’incontro tenutosi ieri mattina presso la sede prefettizia. IrpiniAmbiente ha incassato, infatti, nemmeno il 50% dei 20milioni di fatture emesse. E il mancato pagamento dei Comuni rischia di far saltare l'intero sistema. Il Prefetto ha fatto sua la problematica - come del resto accade da mesi - annunciando che metterà in campo ogni azione - pur con la consapevolezza dei «pochi mezzi a disposizione» - per «evitare una rimodulazione o interruzione del servizio nei comuni che non versano le quote dovute». Blasco, però, è d’altro canto consapevole che la minaccia di sospensione della raccolta, che pure aleggia da tempo nell’Asa, potrebbe convincere gli amministratori a rientrare di quanto dovuto. Per questo - dopo le numerose strigliate, gli appelli e gli inviti - per la prima volta analizza l’ipotesi residuale e finale. «L'ultimissima analisi - si fa sapere in Prefettura - è rappresentata dal commissariamento dei comuni e rimozione degli amministratori». Prima dell'extrema ratio, però, il Prefetto è intenzionato a sollecitare nuovamente i Comuni attraverso una lettera che sarà inoltrata a stretto giro. Il Rappresentante di Governo chiederà di rientrare da situazioni che, in alcuni casi, sono pesantissime. Come è emerso negli ultimi giorni, infatti, sul credito vantato dalla società provinciale di gestione del ciclo integrato pesano notevolmente i comportamenti di alcuni enti che hanno corrisposto poco o nulla rispetto a quanto loro fatturato. Non è da escludere, in questo senso, che IrpiniAmbiente possa decidere di procedere nuovamente alla pubblicazione dei comuni morosi con le cifre non pagate. Del resto - come più volte evidenziato - gli amministratori non pagano il servizio pur riscuotendo la Tarsu dai cittadini. Rispetto alla tassa, dal palazzo di Governo arriva pure l'invito a sfruttare la scadenza del riequilibrio di bilancio per adeguare, eventualmente, l'aliquota. Operazione che già molti enti - Avellino in primis - hanno posto in essere ottemperando al deliberato della legge 195/2009 secondo cui «i costi dell'intero ciclo di gestione dei rifiuti, di competenza delle amministrazioni territoriali, trovano integrale copertura economica nell'imposizione dei relativi oneri a carico dell'utenza». In questi giorni, tra l'altro, i cittadini del capoluogo stanno ricevendo le cartelle della Tarsu con l'incremento previsto. Ma l'amministrazione è una delle poche in regola con i pagamenti per i servizi effettuati. Il Comune di Avellino ha già corrisposto - dall'inizio del 2010 - circa tre milioni di euro ad IrpiniAmbiente, pari ad un terzo dei crediti riscossi dalla società provinciale. «Abbiamo già predisposto le determine - evidenzia il vice sindaco Gianluca Festa - per il pagamento di altri due milioni e mezzo di euro, comprendenti pure la quota per lo smaltimento». L'Amministrazione Provinciale - questo il senso della posizione a palazzo Caracciolo - si è fatta carico della gestione del ciclo integrato, senza seguire le altre province nella richiesta di proroga. È, però, necessaria la collaborazione dei comuni per garantire un servizio continuo ed efficiente. Oggi, nel frattempo, prima uscita pubblica - con presentazione all'Esecutivo provinciale ed ai capigruppo di palazzo Caracciolo - del piano industriale di IrpiniAmbiente redatto dal professionista Felicio De Luca, presidente del soggetto liquidatore del Cosmari Av2.

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