Discariche abusive, la camorra minaccia i vigili

Intimidazioni durante il rogo di Scampia: "Andate via o metteremo a fuoco tutta la città"
7 settembre 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

Il fuoco crepita, schiocca e fa schizzare lontano schegge infiammate; il fumo scuro e fetido brucia occhi e gola. Due vigili sono nei pressi della discarica in fiamme, nonostante tutto proseguono il lavoro di indagine sugli sversamenti abusivi: cercano, assieme agli uomini dell’Asìa, dati, nomi, segnali all’interno dei sacchetti, che facciano risalire ai proprietari dell’immondizia e del materiale pericoloso, per allargare il campo delle indagini scattate a metà agosto. Due potenti motociclette fuoristrada si avvicinano, rallentano, i passeggeri piegano le gambe all’indietro e piazzano il piede sopra la targa per impedirne il riconoscimento. Quando i vigili sono a pochi metri di distanza, le moto frenano: «È inutile che cercate. Mentre voi mettete le mani nella spazzatura noi incendiamo tutto. E più voi cercate, più noi incendiamo...». I vigili ascoltano, si voltano. In quel momento le moto già rombano verso la fuga: con l’auto di servizio parcheggiata lontana per evitare le fiamme, è impossibile pensare all’inseguimento. La minaccia risale a sabato pomeriggio, quando è andata a fuoco la gigantesca discarica abusiva che circonda il campo rom di Cupa Perillo. I vigili hanno immediatamente presentato rapporto e sono scattate le indagini. Tramite il modello delle motociclette e un paio di numeri di targa identificati, si cerca di risalire ai proprietari, ma i vigili non hanno dubbi sulla matrice dell’avvertimento: «Metodo e parole tradiscono un atteggiamento camorristico. I clan sono infastiditi dalla nostra indagine, anche le discariche sono roba loro», sussurra il tenente Ciro Colimoro, al comando dell’unità operativa Secondigliano alla quale appartengono gli uomini che hanno materialmente raccolto la minaccia. Nomi e grado di quegli uomini sono tenuti riservati sia per motivi d’indagine che per ragioni di tutela personale. Solo l’unità operativa di appartenenza è nota, perché è la prima ad aver avuto incarico dal comandante della Municipale, Luigi Sementa, di far scattare le indagini sugli sversamenti illegali di immondizia. «Se solo avessimo avuto l’auto vicina non ce li saremmo fatti scappare», si danna uno dei vigili ai quali è stata rivolta la minaccia. Nel frattempo, dopo aver avviato subito, d’iniziativa, le indagini, la polizia municipale ha preparato una dettagliata relazione sull’accaduto che è stata presentata alla procura della Repubblica. Della vicenda è stata informata anche la polizia di stato che pure indaga da tempo sulla vicenda dello sversamento illegale dei rifiuti. L’operazione «mani nei sacchetti», voluta fortemente dal generale Sementa, è scattata all’indomani di ferragosto. I vigili di Secondigliano hanno iniziato un costante screening delle discariche abusive che si creano ai margini delle strade o in luoghi specifici della città (come Cupa Perillo, appunto), accompagnati dal personale dell’Asìa. La tecnica ormai è rodata: una volta individuati i luoghi, i vigili con guanti e mascherine eseguono una attenta analisi del contenuto dei sacchetti e del materiale pericoloso che viene abbandonato. E i rifiuti, nella maggior parte dei casi, «raccontano» molte cose. Fin dal primo blitz si è riusciti a identificare una decina di cittadini che avevano gettato via illegalmente i sacchetti «domestici», e almeno due aziende che si erano liberate illecitamente di materiale pericoloso: nel caso specifico della prima operazione si trattava di fusti contenenti coloranti per calzature. In quindici giorni sono state identificate più di cento persone che si erano liberate illegalmente dei propri rifiuti. La prima denuncia per sversamento illegale è stata presentata nei confronti dell’architetto Aldo Loris Rossi. Proprio nella discarica di Cupa Perillo che l’altro giorno è andata a fuoco, sono stati trovati, e fotografati, plastici e disegni tecnici dell’accorsato studio dell’architetto napoletano. I verbali e le fotografie di quel materiale trovato in una discarica abusiva, sono adesso nelle mani della Procura.

Powered by PhPeace 2.6.4