Consorzi, nuova provocazione: «Siamo pentiti di mafia»

Impianti bloccati, i lavoratori tornano in piazza: "Faremo i nomi di tutti i politici corrotti"
7 settembre 2010 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Consorzi in piazza «Procura ascoltaci siamo tutti pentiti di mafia». Dopo «Siamo tutti casalesi» e «W la camorra» i lavoratori dei consorzi di bacino tornano in piazza a protestare e continuano le loro performance inneggianti alla camorra. «La procura ci deve ascoltare - dice il loro rappresentante Enzo Guidotti - vogliamo fare i nomi dei politici corrotti e collusi che ci hanno ridotto in queste condizioni». Terreno minato i rifiuti e si profila una giornata nera sul fronte della protesta. Da stanotte i lavoratori dei consorzi di bacino di tutte e cinque le province della regione hanno bloccato tutti gli impianti della Campania, dalle discariche ai siti di stoccaggio e a quelli di compostaggio. In primis quelli della differenziata. Sostanzialmente c’è il rischio paralisi anche per Asìa pur non direttamente coinvolta. Nel senso che se è vero che i camion potranno uscire per la raccolta è anche vero che se le discariche sono bloccate non avranno dove scaricare. «Politicamente ci hanno ammazzati - continua Guidotti - la legge 26 parla chiaro la Tarsu deve passare alle province che con quei soldi deve fare il ciclo dei rifiuti e assumere anche noi. Invece è rimasta ai comuni e tutto è bloccato». Lo sciopero proclamato dai lavoratori è di 48 ore e il rischio che in questi due giorni davvero rischi di essere elettrica è alto. La sensazione è che la vicenda - anche alla luce della probabile proroga di un altro anno prima della cosiddetta provincializzazione dei rifiuti - prenderà una piega difficile. Trapela che i lavoratori dei consorzi si stiano organizzando in movimento politico. È già pronto anche il nome - «Sudania» - un chiaro riferimento alla «Padania» così cara alla Lega. I lavoratori dei consorzi stanno immaginando addirittura una manifestazione sul Garigliano con lo scambio delle ampolle delle acque, con i leghisti che darebbero quelle del Po. Chissà se è solo folklore oppure concretezza certo è che oggi non sarà semplice per le forze dell’ordine. Stamane in piazza del Plebiscito i lavoratori dei consorzi manifesteranno in attesa di essere ricevuti da chi dovere per ottenere spiegazioni. Sul tavolo mettono lo stipendio, il posto di lavoro e la rabbia di chi non ha una prospettiva.

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