Come prima: i Comuni non pagano per i rifiuti

Raccolta e stipend a rischio per l'Asa, undici milioni di crediti non riscossi per "IrpiniAmbiente"
4 settembre 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

L’estate è ormai alle spalle, ma la situazione del comparto rifiuti non muta. Anzi, per certi aspetti, peggiora. A preoccupare è, al solito, la situazione finanziaria, sempre al limite a causa delle inadempiente di numerosi comuni. Solo in extremis si è riusciti a scongiurare il rischio del mancato pagamento delle spettanze agli oltre 260 addetti dell’Asa. Gli stipendi si pagheranno, seppur con qualche ora o giorno di ritardo. La fumata bianca è arrivata al termine di un vertice tra l’amministratore unico di «IrpiniAmbiente», Francesco Russo, e il presidente dell’Asa, Edoardo Volino. «Abbiamo tamponato - evidenzia il numero uno di viale Italia - solo grazie al senso di responsabilità delle due società. Il sistema è, però, messo seriamente a rischio dalla irresponsabilità di numerosi enti locali». Dopo l’ennesimo summit in Prefettura, le buone intenzioni esposte e le promesse di pagamento, dunque, la situazione è nuovamente drammatica. Tanto che il presidente Volino e l’amministratore unico di «IrpiniAmbiente», Russo, lanciano l’ennesimo appello alla collaborazione delle amministrazioni. I numeri sono impietosi. Su venti milioni di servizi fatturati da parte della società provinciale, infatti, non è stato riscosso neanche il 50%. «IrpiniAmbiente» vanta, dopo poco più di otto mesi dalla sua fondazione, crediti per oltre undici milioni di euro. Una cifra enorme. A incidere molto sono alcuni enti che hanno versato poco o nulla rispetto a quanto dovuto per i servizi del 2010. «Comportamenti irresponsabili» - come hanno denunciato - che più volte hanno provocato la ferma condanna del prefetto Ennio Blasco, per far fronte ai quali era stata annunciata la linea dura dell’interruzione di gran parte dei servizi, mai attuata per le promesse di pagamento che, immancabilmente, sono rimaste sulla carta. Un discorso dal quale esula la città capoluogo, il cui debito è dovuto ad alcune quote arretrate dello smaltimento. «Abbiamo già annunciato - evidenzia il sindaco Giuseppe Galasso - che nei prossimi giorni, con il rientro in servizio del funzionario responsabile, salderemo quanto dovuto. Avellino è uno dei pochi comuni che onora con regolarità gli impegni per il settore rifiuti, contribuendo in maniera fondamentale alla tenuta del sistema». Cgil, Cisl e Ugl condannano «silenzi e tatticismi di ”IrpiniAmbiente”» e sollecitano la presentazione del piano industriale. «La priorità - dicono Borriello, Nazzaro e Marotta - è quella di mettere in piedi una consultazione con le parti sociali per una valutazione trasparente e proficua del piano industriale. Tale necessità scaturisce dall’esigenza di riorganizzare il servizio del ciclo integrato dei rifiuti in modo efficace. L’urgenza serve anche per conoscere quali politiche tariffarie applicare alle varie utenze e quali criteri adottare per la salvaguardia delle fasce deboli, oltre che per comprendere se la consistenza economica sia sufficiente a garantire tutele e diritti dei livelli occupazionali». Sulla vicenda interviene anche Lucio Fierro che evidenzia come «la società provinciale resta un oggetto misterioso». Ma l’esponente del Pd - in una nota indirizzata al presidente Cosimo Sibilia - rilancia anche alcuni interrogativi sull’Asa che, nelle scorse settimane, erano stati posti - poi dimenticati all’indomani del cambio della guardia a viale Italia - dai consiglieri comunali del Pdl, Giovanni D’Ercole e Orazio Sorece.

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