"Camorra aiutaci" Consorzi nel mirino dopo l'appello choc
La Procura: pronti a intervenire
La lettera aperta indirizzata alla camorra diffusa dai dipendenti dei consorzi di bacino che reclamano il pagamento degli stipendi ha sollevato un putiferio. La Questura di Napoli ha segnalato la missiva al ministero dell'Interno. La Procura si dice pronta a intervenire qualora emergano elementi che facciano pensare a qualcosa di più di una provocazione. «Se arriverà una denuncia saremo, come sempre, pronti a indagare», afferma il procuratore Giovandomenico Lepore sottolineando l'attenzione sempre alta sugli interessi della criminalità nel settore dei rifiuti. Le inchieste, su questo fronte, sono affidate alla Direzione distrettuale antimafia. «L'appello alla camorra è sicuramente un brutto segnale, e se si è trattato soltanto di un modo per attirare l'attenzione sui problemi dei lavoratori è stata una scelta non condivisibile e fuori luogo - aggiunge il procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico, capo dell'Antimafia napoletana - L'ingerenza della camorra nella gestione dei rifiuti è un fenomeno che va tenuto costantemente sotto controllo, altrimenti si rischia il pericolo di infiltrazioni o di espansioni delle infiltrazioni camorristiche». Alla Procura e alla Prefettura, la Cgil Campania ha chiesto di fare chiarezza sulla vicenda del volantino distribuito da alcuni dipendenti dei consorzi di bacino. «Di fronte all'ennesimo atto di un sedicente sindacato autonomo e di lavoratori non meglio identificati che hanno chiesto aiuto alla camorra con una lettera - si legge nella lettera firmata dalla segreteria campana Cgil - non possiamo limitarci, essendo un fatto reiterato, alla semplice condanna. Dal nostro punto di vista, mentre è sacrosanto il diritto di lottare e difendere il posto di lavoro e il salario, non è accettabile il rivolgersi alla camorra». «Chiediamo al procuratore e al prefetto - conclude il sindacato - di avviare le necessarie indagini per fare luce su tutto quanto si muove intorno a questa lettera, verificando in modo specifico se esiste un reato di associazione esterna. Per quanto ci riguarda, qualora tra questi lavoratori non identificati ci fossero anche iscritti alla Cgil, la nostra organizzazione avvierà le procedure per l'immediata espulsione». Una presa di posizione decisa. E ieri, in serata, è arrivata anche la replica dei dipendenti del consorzio. «La lettera diffusa ieri (ieri l'altro per chi legge, ndr) di alto livello ironico non è reato», si legge nella nota firmata da Vincenzo Guidotti, segretario nazionale della Confsal sindacato azzurro. «Chi ha scritto quella lettera è Vincenzo Guidotti che denunciò il malaffare della discarica di Pianura, che ha fatto centinaia di denunce - aggiunge, spiegando il senso del volantino. Ieri, intanto, l’assessore provinciale all’ambiente Giuseppe Caliendo ha avuto un lungo incontro con i lavoratori del consorzio di bacino, impegnandosi assieme al commissario Tortorano a dare loro risposte e ribadendo la linea dell’amministrazione provinciale che «punta al rigore e alla eliminazione degli sprechi». E per martedì i lavoratori hanno confermato una giornata di sciopero generale: si riuniranno in corteo a piazza Garibaldi.