Capri: il depuratore inquina, scattano i sigilli

Indagato Sindaco e amministratore della Gori. L'allarme da Barocco e altri Vip: schiuma in mare
1 settembre 2010 - Anna Maria Borriello
Fonte: Il Mattino

Capri. Il depuratore di Occhio Marino finisce sotto sequestro per ordine della Procura. A firmare il provvedimento è stato il pubblico ministero Federico Bisceglia che fa parte del pool di magistrati coordinato dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara, che si occupa di una serie di inchieste nei Comuni di Capri e Anacapri. Il sequestro del depuratore, con facoltà d’uso, è stato disposto dal magistrato che ha iscritto anche nel registro degli indagati il sindaco di Capri, Ciro Lembo, e l’amministratore unico della Gori, Giovanni Marati. L’attenzione del magistrato sul buon funzionamento dell’impianto di Occhio Marino era già scattata a inizio estate, tanto che varie ispezioni erano state fatte proprio su disposizione del magistrato per tutto il periodo estivo. I carabinieri del Noe con i tecnici dell’Arpac in più occasioni avevano effettuato prelievi nelle vasche di decantazione e negli spazi adibiti alla depurazione dei liquami. A seguito dell’intenso monitoraggio e dall’esito delle analisi, effettuate attraverso i prelievi dei tecnici dell’Arpac, gli inquirenti hanno verificato che il depuratore di Occhio Marino funzionava solo per il 20 per cento, sforando tutti i parametri. Liquami non trattati, quindi, per circa l’80% di quanto raccolto nelle vasche, venivano immessi nella condotta sottomarina, che sfocia a circa 600 metri dalla costa nella baia dei Faraglioni. In più ci sono state le segnalazioni di alcuni residenti e ospiti vip di Capri. Lo stilista Rocco Barocco e altri hanno segnalato la presenza di schiuma sospetta in mare, nei pressi del depuratore. Nasce da questi elementi l’intervento della magistratura che ieri ha sequestrato l’impianto con facoltà d’uso ed ha indagato sindaco ed amministratore unico della Gori, la società che si occupa della gestione delle risorse idriche. Le ipotesi di accusa: deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, getto pericoloso di cose e scarico in mare senza autorizzazione. Il pubblico ministero Bisceglia, unitamente al provvedimento di sequestro messo in atto dai carabinieri del Noe, che ieri mattina coordinati dal maggiore Giovanni Caturano hanno sequestrato il depuratore, e l’acquisizione in Provincia di una corposa documentazione, ha anche notificato alcune prescrizioni alle quali si dovranno attenere gli enti interessati alla gestione, tra le altre quella di dotare gli impianti di campionatori e misuratori di portata, attrezzature la cui presenza è fondamentale in questo tipo di impianti, e che risultavano assenti nel depuratore di Occhio Marino. Quello che doveva essere il fiore all’occhiello per la tutela dell’ecosistema nell’isola a pochi anni dalla sua ristrutturazione, avvenuta agli inizi del 2000, oggi mostra una serie di inadeguatezze a partire dall’insufficiente capienza, visto che riesce a depurare sì e no il 20% dei liquami ricevuti. Una carenza che venne già accertata nell’estate del 2009 quando gli esami di laboratorio evidenziarono che erano stati sforati tutti i parametri imposti dalla legge fra coli fecali e colibatteri, tanto che la Provincia decise di revocare l’autorizzazione all’immissione in condotta sottomarina dei liquami che provenivano dall’impianto di Occhio Marino. Un impianto che secondo il progetto doveva servire a smaltire nei mesi estivi i liquami di una popolazione di 26mila abitanti, ed in bassa stagione quelli di cinquemila. Le analisi dell’Arpac, effettuate in piena estate invece hanno evidenziato invece che quel depuratore, anche se di nuovissima generazione riesce a depurare solo il 20% dei liquami ricevuti a pieno regime. Sarà ora il pubblico ministero Bisceglia a stabilire quali saranno i tempi del sequestro, anche perché la Procura ha già stabilito che l’impianto di Occhio Marino sarà tenuto costantemente sotto controllo dai Carabinieri del Noe e dai tecnici dell’Arpac. Militari ed esperti provvederanno ad effettuare i prelievi ed analisi di laboratorio con cadenza settimanale, sino a quando i risultati non daranno un esito positivo.

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