Da rinnovare appalti e società c’è chi teme di perdere il posto
«La società non ha un rapporto di appalto con l’Asìa», s’affretta a chiarire con una nota ieri mattina l’assessore Giacomelli. Sulla carta è così. A protestare erano i soci della cooperativa Davideco che ha una convenzione di servizi con l’Enernabiente. E solo quest’ultima ha un appalto con l’Asìa, attualmente in scadenza. E proprio questa scadenza fa temere ai cento soci della cooperativa sociale un futuro incerto. Questo lo scenario dalla metà di settembre quando partirà il nuovo appalto da 32 milioni di euro per la città di Napoli. Un bando bloccato per un anno perché diverse aziende che avevano partecipato o non avevano i requisiti tecnici o risultavano non in regola con le certificazioni antimafia. E, infatti, alla fine l’Asìa, per la prima volta, ha assegnato l’appalto a ditte non napoletane. E, infatti, saranno le liguri Dokcs Lanterna e Lavajet a occuparsi della raccolta assieme all’Enerambiente, società del gruppo Gavioli che ha come referente napoletano Corrado Cigliano, fratello del consigliere pdl Dario. Toccherà a loro occuparsi di 5 delle 6 zone in cui è stata divisa la città (la sesta area invece sarà gestita direttamente dall’Asìa). «Purtroppo - spiega Salvatore Fiorito, amministratore unico della Davideco - queste persone hanno il timore di non poter lavorare nei prossimi mesi, anche se noi speriamo che Enerambiente rinnovi la convenzione che dura ormai da qualche anno». Rimane il problema degli stipendi. «Solo quelli di luglio mentre le spettanza di agosto scadono il 15 settembre - continua -. Ma il problema sono i soldi in cassa: non ci sono. L’Asìa li deve a Enerambiente e loro a noi. E se la situazione si è sbloccata è grazie al bonifico della società».