Bonifiche bloccate, il pericolo viene dai topi e dalle blatte
Da due mesi in città la sanificazione viene effettuata a singhiozzo, non è garantita, è arenata. Da due mesi blatte, topi e insetti sono liberi di diffondersi, prolificare, invadere le strade e spesso anche le case. La data chiave in cui ha avuto inizio la crisi è il 28 giugno. Quel giorno il governatore Caldoro ha approvato un decreto che ha sancito, nel rispetto delle norme, il passaggio delle competenze sulla questione della «sanificazione» dalle Asl alle province. Da quel momento i servizi hanno avuto prima un rallentamento, poi un blocco definitivo. La vicenda è tornata prepotentemente alla luce in seguito alla denuncia di Rosaria Russo, consigliere della decima municipalità che ha raccolto l’allarme dei cittadini di Bagnoli: «Blatte e topi sono ovunque - ha spiegato - ci sono strade e giardini di Bagnoli e Fuorigrotta dove la gente ha paura di passare. Al calare della sera vengono fuori dalle grate e dall’erba centinaia di animali che si infilano ovunque. Nei bassi le persone si ritrovano gli scarafaggi dentro al letto». Dopo aver raccolto decine di segnalazioni il consigliere Russo ha deciso di attivarsi presso l’Asl per chiedere un intervento urgente. Fino alla fine di giugno sarebbe stato quello il percorso corretto e ufficiale, ma dal giorno in cui il servizio è stato demandato alla provincia, l’iter è cambiato e non si sa ancora quale sarà: «Sono rimasta attonita di fronte alle risposte che ho ricevuto. Il mio compito è quello di dare immediata risposta alle richieste e alle esigenze dei cittadini, del resto le municipalità rappresentano proprio il punto di contatto fra la popolazione e l’Amministrazione. Invece sono stata costretta ad arrendermi. Non c’è soluzione». Intanto nella zona di Bagnoli l’iniziale emergenza è già diventata allarme grave. Proprio di fronte alla muncipalità, l’altroieri sono state individuate decine di topi che fuoriuscivano da buche nell’asfalto. È scattata la caccia. Un paio di ratti sono stati ammazzati e portati davanti alla sede del municipio di zona in segno di protesta. L’unica soluzione possibile è stata quella di mandare una squadra di operai a coprire le buche e riparare il manto stradale: «Ma è una battaglia persa - spiegano gli abitanti - i topi troveranno altre strade per uscire e ce li ritroveremo in casa presto un’altra volta». Di fronte all’emergenza, per adesso, non sono stati compiuti passi ufficiali. Dal giorno in cui il presidente della Regione ha trasferito le competenze alle province, a Napoli s’è mosso poco. In piena estate, periodo in cui è necessario un controllo serrato, l’unica strada percorsa è stata quella di chiedere un tavolo di confronto con Comune e Regione per stabilire procedure e regolamenti. Intanto gli animali invadono la città. Solo alcune zone, nelle quali operano ditte esterne con contratti a scadenza in autunno, si provvede alla sanificazione. Ma è una goccia nel mare: occorrono interventi radicali e rapidi.